6 settembre 2008
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Qualcosa di grande
Passione, grinta, speranza. Alla Fortezza da Basso di Firenze è stato il giorno del segretario del Partito Democratico, Walter Veltroni, che nella lunga intervista con Enrico Mentana ha tratteggiato la strategia del Partito Democratico, evidenziato le critiche al governo, fugato i dissidi interni e centrato i temi identitari del partito: la difesa del lavoro, della scuola, dell’ambiente, la tutela dei diritti negati. “Non ci piegheremo al pensiero unico di destra, Essendo di sinistra non me ne ero mai accorto ma c'è stato un tempo in cui c'era un pensiero unico di sinistra, ora c'è il problema opposto, si afferma un opprimente pensiero unico a cui non ci dobbiamo piegare. Abbiamo il dovere etico di andare controcorrente per difendere i principi e i valori in cui crediamo. La politica non è piegarsi a quello che succede”Basta polemiche. “Il tempo delle polemiche è finito, è ora di ritrovare il consenso della gente. La sinistra è affetta storicamente dalla “sindrome di Tafazzi”. La luna di miele con Berlusconi sta per terminare e allora dovremo avere un nuovo gruppo dirigente che sappia conoscere e comprendere i problemi della gente. Bisogna essere orgogliosi dei risultati ottenuti dal Partito democratico. Alla destra invidio l’immunità dalla sindrome autolesionista. Quando perde si rimbocca le maniche e torna a vincere. Dobbiamo essere orgogliosi del 34% delle elezioni politiche. È l'unica cosa che vorrei guardassimo con interesse. Per questo non accetto in una Festa Democratica dei dirigenti filoberlusconiani. Da questo palco si è detto bene dei primi 100 giorni di Berlusconi. È un'offesa anche a tutto il popolo del Pd, A chi f apolitica nelle assemblee”. L’alleanza con Di Pietro. “La scelta di Di Pietro era giusto farla ed era condivisa. Antonio ha sottoscritto programma e sottoscritto il patto per fare un gruppo parlamentare unico. Dopo le elezioni però lui ha tradito un patto preso davanti a tutti gli elettori, perché aveva ottenuto due seggi in più del minimo per avere una rappresentanza propria in parlamento”. 100 giorni di tagli. “Il governo si è occupato del problema giustizia tenendo conto delle necessità di sessanta milioni di italiani, ma quelle di uno solo. Il pensiero di Berlusconi è: “Mi accusano per un reato, io cambio la legge”. Ancora: “Avevano promesso meno tasse e le stanno aumentando, i tagli più grandi li hanno fatti per scuola e sicurezza e poi mandano in giro i militari…”. Scuola. In Italia «c'era una sola scuola che funzionava, quella elementare, e il governo va a fare tagli proprio in quella scuola lì ». E poi entra nel merito delle polemiche sull'esame di Stato per diventare avvocato che il ministro Gelmini ha fatto a Reggio Calabria. «Il ministro della Pubblica istruzione parla di merito nella scuola e poi va a fare gli esami per diventare avvocato dove è più facile farli: il merito deve valere per tutti». Il premier Berlusconi.«Berlusconi invece di avere un linguaggio improprio verso l'opposizione riconosca che noi non usiamo colpi bassi. Noi torneremo a vincere a viso aperto, senza colpi bassi, ma su un'idea migliore di società». Il segretario del Pd afferma che rispetto al passato quando c'era un pensiero unico di sinistra, ora siamo arrivati ad una situazione opposta: «C'è un pensiero unico opprimente di fronte a cui non ci dobbiamo piegare ma avere il coraggio di andare avanti anche controcorrente».”I nuovi dirigenti -ha detto Veltroni- devono saper stare in mezzo ai problemi, non mi importa se non sanno fare un intervento meno bello, ma saper stare in mezzo agli operai, in mezzo alla gente comune Chi è dirigente ha più responsabilità di altri, non lo è solo per avere privilegi. Dirigo un partito e ho l'interesse che tutti diano una mano, ho il dovere di ascoltare e di coinvolgere ma vorrei che ci fosse spirito di squadra. Fino alle ore 14 del 15 aprile c'era una processione davanti alla mia porta per ringraziarmi e dirmi che li avevo salvati, ma le stesse persone alle ore 18 hanno subito cambiato espressione. Questo è quello che non mi piace, anche dal punto di vista umano. Si sta insieme sia che si vinca, sia che si perda. Coinvolgerò tutti i dirigenti, ma voglio anche fare avanzare una nuova generazione che abbia l'età, la freschezza, le idee del Pd del futuro, non di ieri ma di domani". “Per fortuna che esiste un presidente della Repubblica come Giorgio Napolitano”. E’ l’omaggio reso dal leader del Pd, Walter Veltroni, in uno dei suoi passaggi dell’intervento alla festa nazionale del Pd in corso a Firenze. Interrotto da scroscianti applausi, Veltroni ha citato anche altre personalità importanti per l’Italia a cui si deve fare riferimento: Vittorio Foa “che ha 98 anni ma con il suo ottimismo è il più giovane dei nostri dirigenti”, Tina Anselmi, Carlo Azeglio Ciampi e Oscar Luigi Scalfaro.
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