domenica 31 agosto 2008

Terra e Libertà nasce per fare un PD forte a Vietri, nessuno si faccia illusioni.

Per rispondere ad alcune "voci di popolo e voci di blog" ribadiamo per l'ennesima volta che la nostra Associazione nasce per contribuire positivamente a fare a Vietri un forte Partito Democratico, quindi nessuno si faccia illusioni. Un PD di "sinistra" vero ed autentico, che sappia dialogare con la gente e che riesca a recuperare il distacco "civico" che la Giunta Giannella, ha ormai da tempo, con la popolazione vietrese. Quindi una Associazione "autonoma" ma pienamente partecipante al processo di costruzione sul territorio del PD, in attesa di una schiarita da parte delle altre componenti del nostro Partito e di un migliore "coordinamento" da parte del livello provinciale. NOI CI SIAMO, e non da adesso, ma dal dicembre 2007, per cui, chi vuole intendere intenda.
VINCENZO SOLIMENE
Segretario Politico

sabato 30 agosto 2008

IL TERRITORIO VERSO IL PARTITO. E VICEVERSA. A FIRENZE L'ASSEMBLEA DEGLI AMMINISTRATORI LOCALI

30 agosto 2008
PRIMO PIANO Dalla Festa
Il territorio verso il partito. E viceversa
A Firenze l'Assemblea amministratori locali
Il Partito Democratico e le amministrazioni locali. Un legame fondamentale, attraverso il quale passa il rilancio del centrosinistra in Italia, a livello elettorale e sociale. Ne hanno discusso durante l’Assemblea nazionale tenutasi al teatro Lorenese, situato all’interno della Fortezza da Basso di Firenze, Paolo Fontanelli, Leonardo Domenici, Piero Marrazzo, Oriano Giovanelli, Mariangela Bastico e Giuseppe Fioroni. Sindaci e amministratori locali hanno partecipato alla discussione sviluppatasi su diversi temi: dal futuro del partito alle ipotesi di federalismo fiscale, dalla fiscalità dei comuni al contributo del territorio, dalle modalità di regolamentazioni elettorali ai progetti di governo nazionale e locale. Paolo Fontanelli, responsabile Enti locali del PD, ha sottolineato la mancanza grave di risorse che le amministrazioni locali si trovano a dover fronteggiare. Ha parlato dell’abolizione dell’Ici, che ha comunque trovato pentimento all’interno della maggioranza stessa che tanto l’aveva propagandata. “Non dobbiamo pensare che un problema difficile si possa risolvere con l’uso della propaganda”. Ha attaccato la bozza a firma Calderoli sul federalismo, perché troppo generico, e non affronta la grande questione di come si fa ad attuare il federalismo garantendo però i servizi essenziali. Ha sottolineato poi come questa assemblea pone le basi per le prossime campagne elettorali amministrative. “La costruzione delle coalizioni deve essere coerente con il programma. Noi non dobbiamo restare da soli, dobbiamo però garantire l’impegno della governabilità”. Quanto delle primarie e rimarcando come le candidature devono però essere discusse dai partiti locali “non bisogna abolire il dialogo alla base con i partiti”.Mariangela Bastico, ministro ombra delle Autonomie regionali, ha invece fatto riferimento agli ultimi provvedimenti del ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini. Oltre ai tagli da apportare alle cattedre, vuole anche chiudere le scuole che non raggiungono i 500 iscritti. E’ evidente che per i comuni di campagna, o i piccoli comuni della pianura sarebbe una perdita indicibile.Oriano Giovannelli, presidente della Lega delle autonomie, mette l’accento sull’urgenza che si trovano a dover affrontare le amministrazioni locali, e cioè la necessità di trovare soluzioni immediate per i veri problemi dei cittadini: “Gli amministratori del PD devono lottare contro la povertà. Ci sono i nuovi poveri e nel passato i comuni hanno rappresentato una risposta straordinaria”. Parla poi di una nuova vera comunione tra le amministrazioni locali ed il partito: “Occorre che gli amministratori vogliano bene al loro partito anche dopo le elezioni e non solo prima, ma anche che il partito voglia bene a loro, portando loro rispetto e non abbandonandoli”.Il presidente della regione Lazio Piero Marrazzo critica il governo in quanto sta chiudendo la competitività del Paese. Cita come esempio emblematico il caso Alitalia, in cui tutti gli esuberi ricadranno proprio nella sua Regione. Critica il federalismo proposto da questo governo che in realtà gli ricorda solo uno stato centrista più che mai. “Si ha bisogno di una cultura responsabile della spese pubblica” afferma. Ricorda poi invece come il centrosinistra abbia costruito la propria forza sulle comunità locali ed è per questo che si ha bisogno di un partito fatto sempre di più dal basso.Il sindaco di Firenze Leonardo Domenici affronta fin da subito il tema del federalismo fiscale. “L’Ici non è la difesa di un tributo, ma la necessità di una riforma della finanza e della fiscalità locale”. Sottolinea come i comuni abbiano bisogno di un tributo proprio per essere autonomi e garantire ai propri cittadini i servizi essenziali, perché saranno loro i primi a rimetterci. Parla poi del prossimo appuntamento con le elezioni nel 2009 e delle alleanze che andranno ricostituite: “Non si possono avere ambiguità nei contenuti”. Il dibattito è poi un’occasione per allaccia una riflessione sulle primarie sottolineando l’ottimo risultato ottenuto alla Camera a Firenze, il 48% di voti per il PD: “Non credete che spetti al PD toscano di scegliere i propri candidati?”.Chiude il lungo dibattito Giuseppe Fioroni, coordinatore dell’area organizzazione del PD, parla subito delle polemiche nate all’interno del partito, che tanto spazio hanno trovato sulle pagine dei quotidiani in questi ultimi mesi. “In Italia c’è solo un partito – dice ironico – si parla solo delle sue liti come è normale che ci siano in una democrazia. Ma l’altro? Non discute mai, non riflette mai? La gente è chiamata solo ad applaudire?”. Parla di questo partito, questa creatura nata da poco, che ha bisogno anche di confrontarsi con le sue realtà per crescere. Parla di questo partito che non deve far rimpiangere né la Margherita né i Ds, perché è il futuro. “Se avessimo elaborato il lutto per questi due partiti non avremmo ottenuto il 33% dei voti”. Bisogna partire da questo per lavorare meglio. Fioroni non manca di criticare l’azione del ministro dell’Istruzione e ricorda “non sono i professori del sud ad essere diversi da quelli del nord. L’unica cosa che hanno uguale i ragazzini del nord da quelli del sud sono proprio le ore di scuola. Sono le altre ore che fanno la differenza. E’ lì che bisogna intervenire”. Chiude parlando delle primarie: “Strumento di democrazia per far crescere il nostro paese. Che non devono mettere paura perché non sono uno strumento per la resa dei conti”. Basta con la paura di non poter scegliere e di non poter manifestare. Si può firmare la petizione e cambiare il nostro paese.


Antonella Madeo

Mafia e informazione: alla ricerca della verità

30 agosto 2008
MAGAZINE Dalla Festa
Mafia e informazione: alla ricerca della verità
Il dibattito a Firenze, per uscire dal vicolo cieco
La sala libreria della Festa Democratica di Firenze ha ospitato la presentazione del nuovo taccuino del premio Ilaria Alpi. Ilaria Alpi era una giovane giornalista di Raitre, barbaramente uccisa assieme al suo operatore in Somalia perché aveva scoperto un illecito traffico di rifiuti tossici e armi tra il nostro paese e la Somalia, coperto da una grossa ong europea. Nonostante la concorrenza fortissima del contemporaneo dibattito alla Festa, che vedeva protagonisti Antonio Di Pietro e Rosy Bindi, la sala ha attirato l’interesse di molti presenti, attenti e interessati ad un argomento di cui ancora troppo poco si parla: informazione e mafie.L’incontro è stato introdotto e presentato da Roberto Morrione. Un uomo che crede così tanto nella libera informazione, da aver promosso 11 seminari in regioni come Sicilia, Calabria, Puglia e Campania che trattano di questo tema. In regioni in cui “lo stato dell’informazione è mediamente lontano da ciò che professa la professione: ricercare la verità”.Portare questi seminari nelle regioni delle tre grandi mafie, in cui “chi fa informazione al sud è esposto sia al rischio di intimidazione sia all’isolamento in cui cadono inevitabilmente, abbandonati da tutti, sia al potere redazionale”. Questo il suo obiettivo. Morrioni mette il dito nella piaga dolente di chi gestisce l’informazione nel sud; imprenditori padri padroni che hanno solo interessi commerciali e locali, che condizionano i cronisti locale con censure e autocensure, sfruttandoli e facendoli scappare dalla propria terra.Il sud vive di vuoti di informazione costanti, “le grandi testate mandano i loro giornalisti solo in occasione di estremi fatti drammatici, lasciando poi da soli i locali”. Poi un appunto al nuovo governo, entrato in carica ad aprile: “Fino ad oggi è successo che sono stati interrotte le leggi antimafia su cui lo scorso governo aveva ben lavorato. Molti parlamentari hanno conti aperti con la giustizia e inoltre vorrebbero abolire le intercettazioni. Non ci sarebbero stati arresti importanti come quello a Provenzano senza le intercettazioni!”, sembra urlare alla folla, quasi basito lui stesso dalla legge bavaglio proposta dal governo Berlusconi. Ma non si da per vinto, annuncia una grande e forte battaglia.Prende subito dopo la parola Mariangela Greiner, capelli bianchi, dalla figura esile, ma con il volto vigile e la voce ferma. Ex parlamentare, membro della commissione di inchiesta per la morte di Ilaria Alpi. Ci narra delle vicende giudiziarie riguardanti il processo della giovane giornalista, che non aveva fatto altro che il suo lavoro, in maniera coraggiosa e onesta. E accusa, decisa: “Le mafie sono tante e tutte hanno a che fare con la ricchezza. Bisogna sconfiggere la politica che permette alle mafie di andare avanti. Le mafie si occupano ancora di rifiuti, come abbiamo visto a Napoli”.E’ quindi il momento di uno dei giornalisti più noti: Lirio Abbate. Da un anno sotto scorta per aver pubblicato un libro che si intitola “I complici”, in cui fa i nomi e i cognomi di tutti i politici che avevano rapporti con Bernardo Provenzano e che hanno fatto sì che per 40 anni fosse latitante. Lui, l’unico giornalista presente il giorno del suo arresto. Lui che vuole solo informare la gente su ciò che accade. “Mi sforzo di parlare alla gente facendo capire che non abbiamo potere di indagine. Noi raccontiamo solo i fatti cercando però di coinvolgere la gente stessa per far capire loro chi ci governa. Non sempre raccontiamo dei fatti che hanno rilevanza penale, ma raccontiamo fatti che hanno rilevanza morale ed etica: se un politico abbraccia un mafioso non è reato, ma non va bene. Non si capisce nemmeno più se è la politica che controlla la mafia o viceversa”.Parla poi di segnali che a volte sono molto più forti delle parole stesse. Un segnale positivo si è avuto in questa campagna elettorale, dice Abbate: “Berlusconi ha definito Mangano un eroe perché omertoso. Veltroni ha detto invece pubblicamente in Calabria ‘non vogliamo i loro voti’. Un uomo affiliato alla ndrangheta e arrestato poco dopo in un’intercettazione ha commentato questa frase dicendo ‘vedremo come fare’. Il segnale è stato colto, la mafia si è regolata di conseguenze, è questa la cosa più importante”.Ma uno dei problemi fondamentali è che l’informazione che passa di più è quella trasmessa dalle televisioni. E’ la tv che oggi sembra formare le coscienze critiche perché la gente non legge più. E Abbate allora ironicamente propone un premio “a chi fa i nomi e i cognomi in tv”. Parla poi dell’attacco alla memoria che con insistenza viene perpetuato. “Un sindaco in Sicilia dice che dare il nome Pio La Torre, l’uomo che emise il decreto sul sequestro dei beni immobiliari alla mafia, non è opportuno e bisogna rinominarlo col nome di un generale fascista. Forse vuole emulare un altro sindaco che si lamentò del nome all’aeroporto Falcone-Borsellino, in quanto ricordava la mafia ai turisti e ne impediva lo sviluppo ed è stato nominato dopo vicesegretario. Sto parlando di Miccichè” termina aspro.Interviene anche Alberto Spampinato, giornalista Ansa e fratello dell’altro giornalista Giovanni Spampinato, ucciso 35 anni fa dalla mafia. “La mafia ha il potere di sopprimere le indagini, di abolire i controlli e di far tacere l’informazione”. Secondo lui la situazione con gli anni è andata a peggiorare. L’informazione dovrebbe essere un pubblico servizio che rende noto ciò che accade a tutti. “I giornali svolgono una funzione pubblica e per questo motivo ricevono soldi dallo stato. Ma se non svolgono il loro lavoro, perché devono continuare a ricevere questi finanziamenti?” si chiede retoricamente ricordando “ tutti i giornali che hanno attaccato la mafia hanno chiuso i battenti al contrario degli altri che hanno visto crescere la loro distribuzione”. Attacca poi alcuni suoi colleghi che rinunciano ad un’indagine quando questa diventa rischiosa “Possono essere sempre giustificati? Si nascondono in questi atteggiamneti comportamenti di indolenza e convivenza con la mafia stessa”.Prende poi la parola Jean-Leonard Touadì, da sempre sensibile al tema della legalità, oggi parlamentare democratico. Fa un resoconto della attività parlamentare di questi ultimi 3 mesi, ricordando come il Lodo Alfano abbia occupato per settimane e nottate intere le attività parlamentari, data l’urgenza di una certa parte politica. “Ci siamo occupati poi del decreto sicurezza: le mafie non vanno circoscritte soltanto nelle solite regioni del sud, la mafia è salita ed è arrivata fino a Roma, in pieno centro. Ma la militarizzazione di Roma che ricorda Bogotà non è contro la mafia, è contro i nomadi e i rumeni. Sono riusciti a far passare il messaggio che il nemico è lo straniero e bisogna difendersi da loro, non dalla mafia”.Parla anche lui della potenza dei segni ricordando come i beni confiscati alla mafia sono un messaggio fortissimo. “La buona politica si può fare. Non è vero che non c’è stata opposizione: con accenti diversi ma è stata fatta”. Conclude l’incontro denso di fatti e spunti Natali, presidente della federazione nazionale stampa italiana. Fa una lunga riflessione su cosa sia la cronaca. “Ci hanno fatto credere che sia cronaca saper dire tutto su Erba o Cogne, ma come mai quando Lirio Abbate racconta dei fatti nessuno sa nulla? Non è anche questa cronaca?”-Attacca poi sul problema sicurezza “assistiamo ad una operazione ideologica contro i rom. L’idea che a mettere in pericolo il cittadino siano loro piuttosto che delle gang criminali ha un problema di fondo. Non dobbiamo farci succubi dell’imprenditoria della paura”. E incalza ancora: “ Scuola, Alitalia, siamo di nuovo al tempo degli slogan e la complessità del problema sparisce. Ma qualcuno pone altre domande?”. Termina ribadendo il suo fortissimo dissenso alla legge bavaglio, a cui il sindacato dei giornalisti si opporrà con tutte le sue forze. Un bel pomeriggio in libreria, assieme a dei giornalisti che sanno ancora fare il loro mestiere.

Antonella Madeo

VIETRI SUL MARE CONSIGLIO COMUNALE IL 10 SETTEMBRE IL SINDACO GIANNELLA ANCORA IN BILICO

VIETRI SUL MARE La conferenza dei capigruppo, tenutasi ieri presso Palazzo di Città, ha disposto la convocazione del Consiglio Comunale per mercoledì 10 settembre, alle ore 18:30. Interessanti gli argomenti all’ordine del giorno: 1) Adesione alla Polizia dell’Agro – fortemente voluta dal consigliere Gerardo Pellegrino, per il quale «è l’unica possibilità di intervenire in maniera seria e concreta sul tema della sicurezza». «Questo – specifica Pellegrino - non significa assolutamente che il Comando di Polizia Municipale di Vietri possa in qualche modo perdere la propria autonomia. Vero è, invece, che il Comandante Correale (della Polizia Municipale di Nocera Inferiore, a cui sarà affidato il coordinamento del servizio) assicurerebbe la presenza di un congruo numero di vigili, provenienti da altri Comuni, che, d’intesa con il comandante della Polizia municipale di Vietri, garantirebbero un maggiore controllo del territorio, intervenendo non solo sulla viabilità ma anche nella verifica degli abusi edilizi ed il rispetto delle norme ambientali e del codice della strada»; 2) Modifica del Regolamento del Forum dei Giovani; 3) Modifica del regolamento sul volontariato – per l’istituzione di nuove figure professionali, come quella dell’”Ispettore Ambientale”, cui spettano importanti compiti di vigilanza e repressione di illeciti amministrativi ambientali, con particolare riferimento al settore dei rifiuti. Non è previsto alcun indennizzo per coloro i quali saranno idonei a ricoprire l’incarico, poiché trattasi, appunto, di volontariato; 4) Reiterazione dei vincoli urbanistici previsti dal piano regolatore generale – un argomento particolarmente importante per i consiglieri di minoranza, essendo il piano quinquennale ampiamente scaduto. Infatti, la mancata riconferma dei vincoli imposti dal piano regolatore potrebbe, in teoria, stravolgere il corrente strumento urbanistico, rendendo libere le aree attualmente destinate a verde attrezzato, a parcheggi pubblici o a migliorare la viabilità attraverso l’ampliamento di alcune strade (sulla dorsale Dragonea-Iaconti, per esempio). Tra l’altro, questo argomento non è stato riproposto nell’ultimo Consiglio comunale solo a causa delle note vicende politiche. Esso, tuttavia, era già stato inserito dall’ex assessore ai Lavori Pubblici, Ovidio Gagliardo, che, oggi, tra i banchi dell’opposizione, ne ha sollecitato, insieme ai capigruppo Pellegrino e Civale, la discussione durante la prossima Assise consiliare. Mancano pochi giorni, dunque, alla “resa dei conti”, a quel fatidico 10 settembre, quando la nuova maggioranza e la novella opposizione si scontreranno su un tema particolarmente sentito da tutti i cittadini vietresi: le spese di spedizione (5,20 euro) per il versamento della TARSU. Già all’inizio di agosto, Ovidio Gagliardo, Vincenzo Cardamone, Vincenzo Alfano, Raffaele Cogliani, Marcello Civale, Gerardo Pellegrino, Franco Grillo, Antonio Borrelli e Franco Marciano (con l’ausilio dell’avv. Franco Benincasa, ex assessore esterno al comune di Vietri, per quattro anni consecutivi) avevano scritto e firmato un documento, distribuito su tutto il territorio, dal titolo “No alle Spese di Spedizione”. «Nessuna norma – recita il testo – prevede che l’avviso venga inviato a mezzo raccomandata e che i relativi costi debbano essere sopportati dall’utente. La “maggiorazione”, pertanto, “non è dovuta”, anche perché la stessa troverebbe giustificazione solamente nei confronti dei contribuenti morosi (accertabili solo dopo la scadenza del termine concesso per il pagamento) e non anche nei confronti dei cittadini che, regolarmente, effettuano i versamenti alle scadenze prestabilite». A quanto pare, il 10 settembre il consigliere di maggioranza Ciro Solimene potrebbe non essere presente al Consiglio, poiché, qualche giorno prima, convoglierà a nozze. E’ prevista, inoltre, anche l’assenza del consigliere Ciro Spagnuolo. Quindi, la già precaria situazione politico-amministrativa del Comune di Vietri – il numero dei consiglieri di minoranza (nove) è, infatti, maggiore di quello dei consiglieri di maggioranza (otto) – sarà ulteriormente amplificata. Tuttavia, come previsto dall’articolo 52, comma 1, del “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”, « Il voto del consiglio comunale contrario ad una proposta del sindaco non comporta le dimissioni dello stesso». Niente colpi di scena, dunque, almeno per il momento.

Antonello Capozzolo – Redazione Cronache delMezzogiorno – 29/09/2008

venerdì 29 agosto 2008

Leonardo Domenici: «Con noi si fa la nuova classe dirigente Pd»

Partito democratico, adesso un'italia nuova
Rassegna stampa pubblicato in AREA RASSEGNA STAMPA su www.partitodemocratico.itil 29 agosto 2008
Leonardo Domenici: «Con noi si fa la nuova classe dirigente Pd»
«Gli amministratori locali sono uno strumento fondamentale per ricostruire una classe dirigente capace di dare risposte al Paese», dice Leonardo Domenici. «Il Pd deve stare attento a non acquisire i difetti mostrati in questi anni dalla politica nazionale».Che, spiega il sindaco di Firenze, sono «la debolezza e la tendenza a vedere antagonismo e rivalità, anziché collaborazione, in quanti governano i territori».

Chiamparino accusato dagli esponenti del Pd torinese di avere modi autoritari, Cofferati tacciato di avere un brutto carattere: sono problemi personali quelli emersi quest'estate oppure, come dice lo stesso sindaco di Bologna, si tratta di problemi politici che vanno affrontati?
«Per una riflessione che vada un po' in profondità bisogna partire da un po' più lontano e ricordare che nel nostro Paese il primo grande elemento di novità politica e istituzionale fu rappresentata nel '93 dalla legge per l'elezione diretta dei sindaci. I cittadini hanno mostrato di gradire molto quella riforma elettorale e credo che nessuno abbia nostalgia dei sindaci o dei consigli comunali che duravano tre o quattro mesi. Quindi è chiaro che oggi i sindaci hanno maggiori responsabilità e maggiori poteri. Contemporaneamente, nel corso di questi ultimi anni c'è stata una sorta di ricentralizzazione della vita politica nazionale».
Che cosa intende?
«C'è stato un tale indebolimento della politica a livello nazionale che in alcuni momenti si è teso a scaricare sui livelli locali e sui territori la propria crisi e le proprie difficoltà. Pensiamo alla campagna fatta sui costi della politica, sulle amministrazioni sprecone, dissipatrici delle risorse pubbliche. È stato uno dei momenti più infelici e più bassi nel rapporto tra livello nazionale e realtà locali».
Pure falsità?
«Basta guardare i dati Istat per vedere che l'ultima performance dei conti pubblici del 2007 vede i comuni a + 325 milioni di euro».
E lei come se la spiega allora quella campagna?
«C’è una sorta di meccanismo unico che mette insieme politica, poteri economici e finanziari, mondo dei media, altri apparati dello Stato, che si autoalimenta e autoconserva e che tende ad escludere o a fare entrare solo parzialmente altre realtà, come possono essere i livelli di governo locale.
Il Pd, in tutto questo?
«Il Pd deve decidere se la politica deve vivere soltanto in una logica verticistica e centralizzata oppure se deve tornare a basarsi su un rapporto forte con i territori».
Il caso di Torino come lo giudica?
«Emblematico. In fin dei conti tutto è partito da una polemica sulla città metropolitana, sul fatto che Sergio Chiamparino sostiene un certo punto di vista, che io condivido, e c'è stato un parlamentare del Pd che si è invece detto pronto a presentare una proposta di legge perché Torino non stia più nel novero delle città metropolitane.Il punto è: i parlamentari, con una legge elettorale per cui bastava occupare un posto in lista per essere eletti, in che rapporto stanno col territorio? Diventa più importante il rapporto con i sindaci del territorio o con il segretario politico, o peggio ancora con il capo componente che ha garantito quel posto in lista? Questo è un problema che esiste in generale per la politica nazionale e che va posto anche per il Pd».
Come va affrontato, secondo lei?
«Io sono assolutamente contrario sia al partito dei sindaci sia a esasperare il conflitto tra territorio e centro. La scelta giusta non è quella di creare una rivalità o una alterità. Bisogna assorbire nella direzione politica nazionale esperienze di governo locale che sono state e sono importanti. Quindi prima di tutto il problema è aprire».
Secondo lei andare a congresso in tempi rapidi, magari prima delle europee, può contribuire a risolvere il problema di cui parlava?
«La necessità che io vedo è quella di offrire sia a livello nazionale che locale delle sedi vere di confronto e di dibattito, per prendere delle decisioni e poi portarle avanti con coerenza. Siamo a settembre, non so se sia conveniente montare adesso un congresso in fretta e furia, tenendo conto che nel 2009 non abbiamo solo le europee ma andranno al voto 4400 comuni. Insomma, mi sembra che abbiamo già parecchio da fare».
Il voto amministrativo presuppone una discussione sulle alleanze. Come deve muoversi il Pd secondo lei?
«Io nel '99 e nel 2004 ho fatto una scelta precisa, quella cioè di costruire una coalizione in cui non fosse presente Rifondazione comunista. E per questo ho accettato di pagare dei prezzi, perché sono dovuto andare al ballottaggio. Si possono avere anche coalizioni articolate, certo.Però l'importante è che i cittadini sappiano che su determinate questioni non si fanno compromessi lessicali ma scelte chiare, precise. L'altro presupposto fondamentale è che siano le realtà locali a decidere, perché non può esistere un orientamento unico che poi viene calato dall'alto sulle singole realtà. Il problema è cercare di avere buoni candidati, fare le primarie, scegliere bene anche dove non si fanno le primarie e poi soprattutto correre per vincere ma anche per garantire un governo delle città stabile».
Parlava di primarie e candidature. A Firenze la discussione è piuttosto accesa…
«Quel che è certo è che in una città in cui alle politiche il Pd ha preso quasi il 49% è difficile pensare che non sia questo partito a esprimere il candidato di una coalizione di centrosinistra. Sì, fare le primarie, ma spetta al Pd l'onere e l'onore di indicare un candidato».
Visto quello che dicevamo prima: al Pd nazionale o a quello locale?
«Penso che prima di tutto sia a livello locale che bisogna avanzare delle proposte. Poi, è chiaro che questo è un discorso che non va fatto in contrapposizione tra i diversi livelli. E poi ci sono precise regole di cui tener conto. Diventa essenziale stabilire il processo, i percorsi, attraverso cui il Pd arriva all'individuazione dei propri candidati.
Alcuni amministratori locali del Pd non firmeranno la petizione Salva l'Italia: lei che farà?
«La firmo, perché un conto è quello che si fa con il nostro ruolo istituzionale, io di sindaco e anche di presidente dell'Anci, e un conto sono le proprie convinzioni e i propri punti di vista politici».
Come presidente dell'Anci, condivide il timore della Cgia di Mestre, secondo la quale con il federalismo fiscale prospettato nella bozza Calderoli i comuni del sud rischiano il collasso?
«Intanto, i comuni italiani sono a rischio collasso se non ci mettiamo d'accordo sulla quantità del rimborso per il mancato gettito Ici sulla prima casa che dobbiamo avere entro la fine di quest'anno. Il collasso dei comuni rischia cioè di essere una cosa molto più attuale».
E del federalismo fiscale che dice? Non è che i comuni chiederanno di reintrodurla, l'Ici?
«Non vogliamo reintrodurre l'Ici, però abbiamo avviato un confronto per superare l'attuale situazione e prevedere un nuovo tributo».
Del tipo?
«Un tributo federale sugli immobili, che possa portare sotto la responsabilità dei comuni pressoché l'intera imposizione immobiliare che oggi c'è nel nostro Paese, che non riguarda soltanto l'Ici. Ci sono molte imposte che vanno direttamente allo Stato e quindi è fondamentale una riforma di questo tipo che individui un nuovo tributo che dia autonomia e responsabilità ai comuni.
Dai primi contatti con Calderoli cosa emerge?
«Su questo punto c'è stata un'apertura da parte del ministro. A settembre bisogna entrare nel merito».


Articolo estratto dall'Unità del 29/08/2008
wwww.partitodemocratico.it

giovedì 28 agosto 2008

CONFRONTO APERTO ALL’INTERNO DEL PARTITO DEMOCRATICO VIETRESE, A SINISTRA C’E’ TERRA E LIBERTA’.

VIETRI SUL MARE – Confronto aperto all'interno del Partito democratico vietrese che negli ultimi tempi, soprattutto dopo lo strappo in amministrazione (con gli ex ds, ad oggi, fuori dalla maggioranza Giannella), non gode di buona salute. Una possibile intesa tra ex democristiani ed ex diessini sembra sempre più lontana mentre prosegue il lavoro delle associazioni che si inseriscono all'interno dell'enorme contenitore del Pd. Tra queste c'è “Terra e Libertà”, attiva sul territorio vietrese da meno di un anno. I riferimenti territoriali sono il Presidente Simona De Santis, i VicePresidenti Denise Caputo e Gerardo De Santo, il Segretario politico Vincenzo Solimene, il Portavoce Silvestro Caputo. «Ci proponiamo - afferma Simona De Santis Presidente dell´Associazione - di estendere la nostra Associazione anche a Cava e Salerno, per unire le forze di sinistra dei nostri territori, e ci apriamo a tutti i giovani che abbiano voglia di impegnarsi al servizio della collettività». «Stiamo contattando - dichiara Vincenzo Solimene Segretario dell´Associazione - l´Associazione ReD di Massimo D´Alema per iniziare a collaborare con iniziative concrete politiche e sociali sul nostro territorio, l´appello a tutti i ragazzi della nostra area poltica di impegnarci insieme per contribuire a risollevare le sorti del centrosinistra locale per Vietri sul Mare». In particolare, l'associazione si prefigge di: favorire la partecipazione dei cittadini e delle cittadine alla vita politica e civica attiva, favorendo l´aggregazione e il confronto tra i diversi movimenti presenti nel Paese per affermare una migliore organizzazione sociale, contro ogni forma di esclusione e di illegalità, e per l´ampliamento degli spazi democratici di confronto e proposta; lo sviluppo politico e culturale della sinistra italiana e il contribuire al rinnovamento e all´espansione delle forze democratiche, socialiste, riformiste e progressiste nell´Italia e nel Mondo; l´unità e il rinnovamento di tutta la sinistra italiana e del centrosinistra anche attraverso una pratica e una cultura di collegamento tra associazioni, movimenti, centro studi, riviste, altri soggetti sia di rilievo internazionale, che nazionale o locale interessati a ricreare un punto di vista critico verso l´esistente.


REDAZIONE DI CRONACHE DEL MEZZOGIORNO

PELLEGRINO: un palliativo le iniziative della Giunta Giannella

VIETRI SUL MARE – Riprendono oggi, sulla ex SS 18, i lavori di collettamento - ossia di raccolta e trasporto - delle acque reflue dell’intero territorio di Vietri al depuratore di Salerno. Il tratto di strada interessato dall’intervento è quello compreso tra il distributore di benzina Total e Piazza Vittorio Veneto. Sarà istituito il senso unico alternato da Vietri a Salerno e in direzione opposta. Per ovviare ai problemi legati alla formazione di un intenso traffico veicolare – che, quotidianamente, bloccherà Vietri, sia in entrata che in uscita, e, presumibilmente, danneggerà tutte le attività turistico-commerciali del meraviglioso paese costiero – il sindaco Giannella ha invitato i cittadini vietresi a utilizzare un percorso alternativo per raggiungere il capoluogo di Provincia, attraverso una duplice tratta, sia all’andata che al ritorno: da Vietri a Cava, lungo la ex SS18 , da Cava a Salerno, mediante l’A3 e viceversa. Il Comune rimborserà, a coloro i quali sceglieranno questa opzione, il 50% della tariffa che pagheranno. A riguardo, interviene il consigliere comunale Gerardo Pellegrino, per il quale «se fosse stato attivato lo strumento della concertazione tra i Sindaci dei comuni interessati alla questione, la soluzione al drammatico problema del traffico da e per Salerno sarebbe stata certamente individuata, senza demagogia o soluzioni di tipo populistico, assolutamente inutili». «Non è certamente mia intenzione – continua Gerardo Pellegrino – contestare l’iniziativa del Sindaco Giannella, la quale, come è noto, prevede il rimborso della metà del pedaggio autostradale (a decorrere da oggi e per l’intera durata dei lavori interessanti la rete fognaria) a favore degli automobilisti vietresi, costretti a recarsi giornalmente a Salerno per motivi di lavoro». «Tuttavia – continua il consigliere Pellegrino – credo che, nel concreto, servirà a ben poco, se non addirittura danneggerà, in termini di costi e di tempo, coloro i quali intenderanno “approfittare” del rimborso messo a disposizione dall’amministrazione comunale. Infatti, stante l’impossibilità di potersi immettere con l’auto direttamente verso Salerno, i nostri concittadini dovranno raggiungere dapprima Cava de’ Tirreni per poi riprendere l’autostrada per Salerno. Stesso percorso per il ritorno. Questo, oltre a determinare una spesa complessiva di € 6 di ticket autostradali, di cui solo tre verrebbero rimborsati dal Comune, comporta un tragitto di circa 20 chilometri in più per volta, con ulteriori costi di carburante quantificabili in altri tre euro, oltre ovviamente al tempo necessario per andare e tornare da Salerno, comprese le soste davanti ai caselli». «Sarebbe stato certamente più produttivo – aggiunge Pellegrino – invitare, in primis, l’ente responsabile dei lavori ad accelerare l’intervento, disponendo magari di due turni giornalieri, e sollecitare i Sindaci dei Comuni di Cava de’ Tirreni e di Nocera ad intervenire, affinché il gran numero di veicoli proveniente da questi paesi venisse, questo si, dirottato sull’autostrada, i cui caselli sono di facile accesso. In tal modo, il traffico veicolare si ridurrebbe notevolmente, consentendo, nel contempo, agli automobilisti, provenienti da Vietri e dalla Costiera amalfitana, di poter superare la deviazione, causata dai lavori in corso, in minor tempo. Lo stesso vale per i mezzi pubblici, in quanto una elevata percentuale di persone preferisce raggiungere Salerno mediante bus, tra questi gli studenti delle scuole medie superiori e gli universitari. Imminente, infatti, è la riapertura delle scuole, fissata per il 15 settembre. Ci saranno sicuramente problemi per i ragazzi che arriveranno in ritardo all’inizio delle lezioni». «Farebbe bene il Sindaco, se non l’ha ancora fatto – conclude Gerardo Pellegrino – a dare esecuzione all’ordinanza che vieta ai TIR di transitare lungo il tratto Vietri-Salerno. Argomento, quest’ultimo, oggetto di “trattative” nel corso della formazione dell’attuale esecutivo, in quanto proposto proprio da “Municipio Democratico”».

Antonello Capozzolo - Redazione Cronache del Mezzogiorno

mercoledì 27 agosto 2008

"LE PRIME 100 FIRME PER UNA BELLA POLITICA!" APERTA LA CAMPAGNA DI ADESIONI A TERRA E LIBERTA'

Aperta da oggi 26 Agosto 2008, la campagna di adesioni all'Associazione Politica Culturale " Terra e Liberta' " sia a livello comunale cha a livello provinciale (Cava de' Tirreni, Salerno, Costiera Amalfitana). "Siamo operativi - dichiara Vincenzo Solimene Segretario Politico dell'Associazione - e pronti con la campagna di adesione alla nostra Associazione sia a livello di Vietri che in Provincia, ovviamente per aderire bisogna essere elettori di sinistra ed approvare il nostro Statuto". "Per le adesioni - conclude Solimene - ci si può rivolgere a me o a tutti i dirigenti dell'Associazione presenti sul link RIFERIMENTI ED ORGANIZZAZIONE LOGISTICA".

lunedì 25 agosto 2008

TERRA E LIBERTA' INSIEME CON RED

L’Associazione Terra e Libertà collabora con ReD Campania


L’Associazione politico culturale “TERRA E LIBERTA’ “, nasce nell’ottobre 2007, per valorizzare la sinistra riformista e progressista all’interno del Partito Democratico vietrese e salernitano.
La stessa si prefigge di:
- favorire la partecipazione dei cittadini e delle cittadine alla vita politica e civica attiva, favorendo l’aggregazione e il confronto tra i diversi movimenti presenti nel Paese per affermare una migliore organizzazione sociale, contro ogni forma di esclusione e di illegalità, e per l’ampliamento degli spazi democratici di confronto e proposta;
- lo sviluppo politico e culturale della sinistra italiana e il contribuire al rinnovamento e all’espansione delle forze democratiche, socialiste, riformiste e progressiste nell’Italia e nel Mondo;
- l’unità e il rinnovamento di tutta la sinistra italiana e del centrosinistra anche attraverso una pratica e una cultura di collegamento tra associazioni, movimenti, centro studi, riviste, altri soggetti sia di rilievo internazionale, che nazionale o locale interessati a ricreare un punto di vista critico verso l’esistente.
I riferimenti territoriali sono il Presidente Simona De Santis, i VicePresidenti Denise Caputo e Gerardo De Santo, il Segretario politico Vincenzo Solimene, il Portavoce Silvestro Caputo.
“Ci proponiamo – afferma Simona De Santis Presidente dell’Associazione –
di estendere la nostra Associazione anche a Cava e Salerno, per unire le forze di sinistra dei nostri territori, e ci apriamo a tutti i giovani che abbiano voglia di impegnarsi al servizio della collettività”.
“Stiamo contattando
– dichiara Vincenzo Solimene Segretario dell’Associazione – l’Associazione ReD di Massimo D’Alema per iniziare a collaborare con iniziative concrete politiche e sociali sul nostro territorio, l’appello a tutti i ragazzi della nostra area poltica di impegnarci insieme per contribuire a risollevare le sorti del centrosinistra locale per Vietri sul Mare”.

Programma delle Attività Scuola di Formazione "Futura"

Programma delle Attività Scuola di Formazione "Futura"
Care democratiche e cari democratici,
il Partito Democratico della Campania ha deciso di avviare una Scuola di Formazione,destinato ai giovani e a tutti coloro i quali intendono affrontare un percorso di riflessione su tematiche di ordine giuridico-istituzionale, storico e culturale, teso allo sviluppo di una matura coscienza di cittadinanza consapevole impegno civile.
La Scuola di Formazione, che vorremmo inaugurare a partire dal prossimo mese di Settembre, si articolerà in momenti di approfondimento riservati ai partecipanti e una serie di Forum tematici aperti alla cittadinanza con il contributo di personalità della nostra Regione e di rilievo nazionale.
Il Partito Democratico della Campania intende valorizzare le attività della formazione con eventi seminariali e di ricerca che siano ingrado di produrre idee alla altezza delle sfide che ci attendono, e, in tal senso si impegnerà affinchè si ottenga una significativa partecipazione ai corsi e il pieno successo di questo qualificato momento culturale e formativo.
La Scuola di Formazione avrà come sede quella del Partito Democratico della Campania, sita in Napoli - alla Via Generale Orsini n° 30.
Chiediamo a tutti di dare la massima diffusione dell'iniziativa.

il Resp.le della Scuola di Formazione
On. Pasquale Ciriello

il Segretario Regionale
On. Tino Iannuzzi

sabato 23 agosto 2008

Proposta di Statuto Regionale del PD Campania

Proposta di
STATUTO REGIONALE
DEL PARTITO DEMOCRATICO DELLA CAMPANIA
Redatto da Giuseppe Ossorio ed approvato dalla Commissione Statuto del Partito Democratico della Campania nella riunione di venerdì 11 luglio 2008.



Preambolo


Il Partito Democratico della Campania si ispira ai principi di tutela della dignità della persona umana, della libertà democratica, della uguaglianza sociale e della solidarietà, al fine di garantire a tutti i cittadini le libertà individuali e assicurare uguali opportunità nell’affermazione delle proprie aspirazioni civili, economiche e politiche.
Il Partito Democratico orienta la sua azione politica coniugando i valori fondanti del progresso civile. A tale scopo:

- Promuove il rafforzamento del legame con l’Unione Europea e salvaguarda l’Unità Nazionale;
- Intensifica gli scambi culturali ed economici con l’Europa secondo una antica vocazione storica che, nel rispetto delle tante specificità, ha sempre privilegiato la comune volontà di crescere e svilupparsi nella pace e nel progresso;
- Favorisce la valorizzazione, conseguente e imprescindibile, della collocazione della Campania nel Mediterraneo, quale ponte tra culture eterogenee, luogo di incontro e di cerniera fra diverse tradizioni religiose e politiche;
- Realizza una compiuta cultura della legalità in tutti gli aspetti della vita pubblica e sociale, indispensabile per attuare uno sviluppo solido e duraturo nella libertà e nell’equità, secondo i principi di una etica pubblica fondata sul senso profondo del dovere dei cittadini e delle classi dirigenti;
- Favorisce la realizzazione di un modello di società mobile ed equa, rispettosa dei diritti di cittadinanza e delle legittime aspirazioni fondate sul merito e l’impegno di ciascun individuo;
- Dà impulso e premia l’iniziativa economica individuale nel rispetto delle regole essenziali della vita associata, anche al fine di una maggiore efficienza nello svolgimento dei servizi ai cittadini;
- Riconosce nella sussidiarietà un principio fondamentale di libertà e di democrazia, per formare un cittadino attivo e autonomo e per permettere alle persone e ai corpi intermedi di agire liberamente, impegnando la propria iniziativa e responsabilità;
- Sostiene i nuovi diritti ambientali, il rispetto e la salvaguardia del paesaggio, bene unico e irriproducibile, dei beni culturali la cui tutela spetta a tutti i livelli di governo nei quali si articola la Repubblica;
- Valorizza lo sviluppo del Terzo settore, ossia di tutte le associazioni del volontariato segmento importante della società civile, che sappiano autonomamente promuovere il loro ruolo;
- Indirizza e governa i flussi migratori nell’ottica di una società solidale, nel reciproco rispetto e in osservanza delle regole della Comunità Europea, della legalità e della sicurezza dei cittadini.
Il Partito Democratico della Campania si propone come un partito aperto, che garantisce il pluralismo delle culture politiche del cattolicesimo democratico, del socialismo riformatore, del liberalismo democratico e dell’ambientalismo propositivo, in grado di assicurare una reale partecipazione dei cittadini e un ricambio costante dei gruppi dirigenti. Esso, radicato nel territorio, è garante e promotore della effettiva partecipazione alla vita politica dei giovani e delle donne, secondo una concezione moderna della democrazia aperta alle esigenze emergenti di una società in continua trasformazione.

Capo I
Strumenti di partecipazione diretta


Art.1 (Principio di partecipazione)

1. Gli elettori e le elettrici, gli iscritti e le iscritte partecipano direttamente alla vita del Partito Democratico della Campania secondo le forme disciplinate dal presente Statuto.


Art.2 (Forum tematici)

1. Il Partito Democratico della Campania promuove la costituzione di Forum tematici regionali e provinciali, per incrementare la libera discussione, la partecipazione alla vita pubblica, la formazione degli elettori e degli iscritti al Partito ed il coinvolgimento dei cittadini nell’elaborazione di proposte programmatiche.

2. Possono partecipare ai Forum tematici tutti gli elettori e le elettrici del Partito Democratico residenti in Campania o ivi domiciliati per ragioni di lavoro o di studio.

3. I Forum tematici possono:

a) sottoporre proposte e suggerimenti agli organi del Partito;
b) richiedere la partecipazione alle proprie riunione di rappresentanti degli organi del Partito;
c) invitare esperti o altri soggetti che possano contribuire alla migliore conoscenza dei dati necessari al dibattito e all’elaborazione;
d) sottoporre alla Conferenza programmatica annuale temi, proposte e suggerimenti.


Art.3 (Conferenza programmatica annuale)

1. Ogni anno il Partito Democratico della Campania indice la propria Conferenza programmatica.

2. I temi oggetto della Conferenza vengono determinati, su proposta del Segretario regionale, dal Coordinamento regionale.

3. Sui temi prescelti, il Segretario regionale presenta brevi documenti da porre alla base della discussione in tutte le organizzazioni del Partito Democratico, tra gli iscritti e gli elettori.

4. I Circoli, i Forum tematici, l’organizzazione giovanile del Partito Democratico, hanno diritto di sottoporre alla Conferenza programmatica annuale temi, proposte, suggerimenti attinenti gli indirizzi politico-programmatici su cui la Conferenza è chiamata ad esprimersi.


Art.4 (Referendum)

1. Il referendum può essere indetto su qualsiasi tematica relativa alla politica e all’organizzazione del Partito Democratico della Campania. Il referendum ha carattere consultivo.

2. Hanno diritto di partecipare al referendum gli iscritti e le iscritte che risultano tali alla data in cui hanno sottoscritto la relativa richiesta, e la cui iscrizione al Partito risulta regolare.

3. La proposta soggetta a referendum risulta approvata se ottiene la maggioranza dei voti validamente espressi.

4. Le norme dello Statuto regionale non possono essere soggette a referendum.


Art.5 (Organizzazione giovanile)

1. Il Partito Democratico della Campania promuove attivamente la formazione politica delle nuove generazioni e favorisce la partecipazione giovanile e una rappresentanza equilibrata di tutte le generazioni nella vita istituzionale della Regione.

2. Il Partito Democratico riconosce al proprio interno un’organizzazione giovanile, dotata di un proprio Statuto e di propri organismi dirigenti.

3. I rapporti tra l’organizzazione giovanile ed il Partito Democratico, le forme di partecipazione dell’organizzazione giovanile all’elaborazione politica, alle attività ed alle scelte del Partito verranno regolate dalla Direzione Regionale, sentita l’organizzazione giovanile.


Art.6 (Rapporti con fondazioni, associazioni e altri istituti a carattere politico-culturale)

1. Il Partito Democratico della Campania stabilisce rapporti di collaborazione con fondazioni, associazioni ed altri istituti, regionali, nazionali ed internazionali, a carattere politico-culturale e senza fini di lucro.


Art.7 (Conferenza permanente delle donne democratiche)

1. Il Partito Democratico della Campania istituisce una Conferenza permanente delle donne democratiche, della quale fanno parte le iscritte e le elettrici che ne condividono le finalità.

2. La Conferenza permanente è un luogo di elaborazione delle politiche di genere, di promozione del pluralismo culturale, di scambio tra le generazioni, di formazione politica, di elaborazione di proposte programmatiche, di individuazione di campagne su temi specifici.

3. Le forme organizzative della Conferenza, improntate ad autonomia e flessibilità, sono disciplinate da un Regolamento approvato con il voto favorevole della maggioranza assoluta delle donne che vi aderiscono.


Capo II
Unità organizzative di base (Circoli)

Art.8 (Circoli territoriali e d’ambiente)

1. I Circoli costituiscono le unità organizzative di base attraverso cui gli iscritti partecipano alla vita del Partito. Essi si distinguono in Circoli territoriali, legati al luogo di residenza, in Circoli di ambiente legati alla sede di lavoro e/o di studio, ed in Circoli on-line, che vengono costituiti sulla rete internet e ai quali è possibile aderire indipendentemente dalla sede di residenza, di lavoro e di studio.

2. In ciascuna porzione del territorio e in riferimento a ciascuna sede di lavoro o di studio può essere costituito un solo Circolo. In caso di partecipazione contemporanea ad un Circolo territoriale e ad un Circolo d’ambiente, fermo restando il diritto di partecipare alla vita politica interna di entrambi, l’iscritto deve indicare presso quale dei due Circoli intende esercitare gli altri propri diritti ai sensi del presente Statuto.

3. Gli elettori possono partecipare, senza diritto di voto, alle attività dei Circoli.


Art.9 (Istituzione dei Circoli)

1. La Direzione provinciale determina il numero dei Circoli territoriali e di ambiente e ne dichiara l'istituzione.

2. In ogni caso dovrà essere previsto almeno un Circolo territoriale di base per ogni Comune.

3. Le modalità di costituzione dei Circoli on-line, il loro funzionamento, gli organi e le relative modalità di elezione sono stabilite da un apposito Regolamento approvato dal Coordinamento nazionale, ai sensi dell’art.14 dello statuto nazionale.


Art.10 (Organi del Circolo)

1. Sono organi del Circolo l’assemblea degli iscritti, il coordinamento del Circolo, il coordinatore del Circolo.


Art.11 (Assemblea degli iscritti)

1. L'Assemblea degli iscritti è luogo di confronto e di discussione tra gli iscritti al Partito nel territorio del Circolo medesimo, esprime indirizzi e partecipa alla vita politica del Partito
.

2. Le sedute dell’Assemblea sono aperte agli elettori e alle elettrici, senza diritto di voto.

3. L’Assemblea elegge tra gli iscritti il Coordinamento e il Coordinatore, a voto personale,
diretto e segreto.


Art.12 (Coordinamento del Circolo)


1. Il Coordinamento esercita la direzione politica del Circolo nel rispetto degli indirizzi deliberati dall’Assemblea.

2. Il Coordinamento può approvare una motivata mozione di sfiducia nei confronti del Coordinatore con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei componenti. In tal caso, entro e non oltre trenta giorni, il Segretario provinciale procederà alla convocazione dell’Assemblea del Circolo per l’elezione del Coordinamento e del Coordinatore.



Art.13 (Coordinatore del Circolo)


1. Il
Coordinatore rappresenta il Circolo e ne esprime l'indirizzo politico alla luce della piattaforma programmatica approvata al momento della sua elezione, in base agli indirizzi espressi dall'Assemblea e a quelli risultanti dalla consultazione degli elettori e delle elettrici.

2. Il
Coordinatore presiede l'Assemblea e il Coordinamento che dovrà convocare, rispettivamente, almeno una volta ogni sei mesi e una volta al mese o quando ne venga fatta richiesta da almeno un terzo dei rispettivi componenti.


Art.14 (Elezione del Coordinamento e del Coordinatore del Circolo)

1. Le candidature a Coordinatore vengono presentate, almeno sette giorni prima delle elezioni, unitamente alla piattaforma programmatica e ad una lista collegata di candidati componenti del Coordinamento, formata con parità ed alternanza di genere.

2. E’ eletto Coordinatore il candidato che ha riportato il maggior numero di voti. L’attribuzione dei seggi alle liste avviene in proporzione ai voti riportati da ciascuna lista, secondo le modalità previste da apposito regolamento.

3. Il
Coordinatore e il Coordinamento durano in carica tre anni.


Art.15 (Poteri sostitutivi)

1. Per assicurare il regolare funzionamento della democrazia interna, in caso di necessità o di grave danno al partito in seguito a ripetute violazioni statutarie o di gravi ripetute omissioni, la Direzione Provinciale, a maggioranza assoluta dei suoi componenti può convocare una elezione anticipata del Coordinamento e del coordinatore del circolo, individuando allo stesso tempo un organo collegiale di carattere commissariale.


Capo III
Organismi dirigenti locali

Art.16 (Coordinamenti territoriali)

1. Il Coordinamento territoriale è la struttura organizzativa del Partito Democratico a livello comunale e provinciale.

2. In ogni Comune nel quale sono presenti più Circoli è istituito un Coordinamento comunale formato da delegati scelti da ogni Circolo, secondo modalità e criteri stabiliti da un Regolamento adottato a livello provinciale.

3. In ogni Provincia è istituito un Coordinamento provinciale.


Art.17 (Organi dei Coordinamenti provinciali)

1. Sono organi dei Coordinamenti provinciali l’Assemblea, la Direzione e il Segretario.

2. Gli organi dei Coordinamenti provinciali durano incarica tre anni.


Art.18 (Assemblea Provinciale)

1. L’Assemblea provinciale esprime gli indirizzi politici del Partito a livello provinciale e assicura il coordinamento con gli eletti e le elette negli enti e nelle istituzioni che insistono sul territorio.

2. L’Assemblea provinciale è composta da un numero di membri determinato ai sensi dell’art. 35 del presente statuto, eletti con metodo proporzionale dagli iscritti e dalle iscritte con voto personale e segreto sulla base di una o più liste concorrenti.

3. Compongono, altresì, l’Assemblea i seguenti componenti di diritto, iscritti al Partito Democratico e residenti nel territorio:
a) i Parlamentari europei e nazionali eletti o residenti nella regione;
b) i Ministri del Partito Democratico della Campania o residenti nella regione;
c) il Presidente o il Vicepresidente della Giunta Regionale;
d) i Presidenti delle Province;
e) i Sindaci dei Comuni capoluoghi;
f) i Consiglieri regionali.

4. L’Assemblea provinciale elegge a maggioranza assoluta dei suoi componenti un Presidente. Nella seconda votazione viene eletto Presidente chi ottiene il maggior numero di voti.


Art.19 (Direzione Provinciale)

1. La Direzione Provinciale si compone di un numero di membri determinato ai sensi dell’art. 37 del presente statuto, eletti con sistema proporzionale e con voto personale e segreto, nel rispetto della parità di genere.

2. La Direzione Provinciale attua gli indirizzi politici deliberati dall’Assemblea e coadiuva il Segretario nell’esercizio delle sue funzioni.


Art.20 (Segretario Provinciale)

1. Il Segretario Provinciale rappresenta il Partito a livello provinciale, ne esprime l’indirizzo politico sulla base della piattaforma approvata al momento della sua elezione e delle decisioni prese dalla Direzione e dell’Assemblea.

2. Il Segretario è eletto a maggioranza assoluta dei componenti dell’Assemblea. Nella seconda votazione viene eletto Segretario chi ottiene il maggior numero di voti.

3. L’Assemblea può approvare una motivata mozione di sfiducia nei confronti del Segretario con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei componenti. In tal caso, il Segretario regionale indice le elezioni dell’Assemblea e del Segretario entro sessanta giorni dall’approvazione della mozione di sfiducia.


Art.21 (Poteri sostitutivi)

1. Per assicurare il regolare funzionamento della democrazia interna, in caso di necessità o di grave danno al Partito in seguito a ripetute violazioni statutarie o di gravi ripetute omissioni, la Direzione Regionale, a maggioranza assoluta dei suoi componenti, può convocare un’elezione anticipata dell’Assemblea e del Segretario provinciale, individuando allo stesso tempo un organo collegiale di carattere commissariale.

2. In caso di ripetute violazioni statutarie sulla medesima materia o di gravi ripetute omissioni, con la medesima procedura può essere nominato un organo commissariale ad acta per decidere sulle medesime materie per un periodo non superiore a sei mesi.


Capo IV
Organismi dirigenti regionali


Art.22 (Organi regionali)

1. Sono organi regionali del Partito Democratico della Campania l’Assemblea regionale, la Direzione regionale e il Segretario regionale.


Art.23 (Assemblea regionale)

1. L’Assemblea regionale è composta da un numero di membri determinato ai sensi dell’art.37 del presente statuto, eletti secondo le modalità di cui all’art. 15 dello Statuto nazionale.

2. Sono, altresì, componenti di diritto dell’Assemblea:
a) i Parlamentari europei e nazionali eletti o residenti nella regione;
b) i Ministri iscritti al Partito Democratico della Campania o residenti nella regione;
c) il Presidente o il Vicepresidente della Giunta Regionale;
d) i Presidenti delle Province;
e) i Sindaci dei Comuni capoluogo iscritti al Partito Democratico;
f) i Consiglieri regionali.

3. L’Assemblea elegge un Presidente a maggioranza assoluta dei suoi componenti. In seconda votazione è eletto Presidente colui che ha ottenuto il maggior numero dei voti.

4. L’Assemblea adotta a maggioranza assoluta il proprio Regolamento di funzionamento.

5. L’Assemblea esercita le funzioni di cui all’art. 15 dello Statuto nazionale.


Art.24 (Direzione regionale)

1. La Direzione regionale si compone di un numero di membri determinato ai sensi dell’art. 37 del presente statuto, eletti tra i componenti dell’Assemblea con sistema proporzionale e con voto personale e segreto, secondo le modalità fissate da un Regolamento approvato dall’Assemblea, che deve rispettare la parità di genere.

2. La Direzione attua gli indirizzi politici deliberati dall’Assemblea e coadiuva il Segretario nell’esercizio delle sue funzioni.

3. La Direzione approva a maggioranza assoluta i seguenti regolamenti, ai sensi dell’art.36 del presente statuto:

a) regolamento finanziario;
b) regolamento per l’attivazione e il funzionamento dei Forum tematici;
c) regolamento per l’istituzione e il funzionamento della conferenza programmatica;
d) regolamento sullo svolgimento del referendum;
e) regolamento sull’elezione degli organismi dirigenti locali.


Art.25 (Segretario Regionale)

1. Il Segretario regionale rappresenta il Partito in Campania ed esercita le funzioni di cui all’art. 15 dello Statuto nazionale.

2. Il Segretario regionale è eletto e revocato secondo quanto previsto dall’art. 15 dello Statuto nazionale.


Capo V
Candidature ad incarichi istituzionali


Art.26 (Scelta dei candidati per le cariche istituzionali)

1. I candidati dal Partito Democratico della Campania alle cariche di Sindaco, Presidente della Provincia e Presidente della Regione vengono selezionati con il metodo delle primarie, ai sensi degli artt. 18 e 20 Statuto nazionale.

2. Il metodo delle primarie è inoltre utilizzato per la selezione dei candidati per le assemblee elettive regionali e subregionali, laddove la rispettiva legislazione elettorale non preveda la possibilità di esprimere il voto di preferenza.

3. Le liste dei candidati del Partito Democratico della Campania alle altre cariche elettive sono approvate dall’Assemblea del livello territoriale corrispondente, a maggioranza assoluta dei componenti, previa ampia consultazione degli iscritti e delle iscritte e secondo i principi di cui all’art. 19, comma 1, dello Statuto nazionale.

Art.27 (Limite dei mandati)

1. Non è immediatamente ricandidabile da parte del Partito Democratico della Campania per la carica di consigliere regionale, provinciale, comunale, municipale, circoscrizionale chi ha già ricoperto il medesimo ufficio per tre mandati consecutivi.

2. L’iscritto al partito che, pur ricoprendo un incarico istituzionale elettivo o di nomina, si candidi ad altra carica elettiva ha l’obbligo di dimettersi all’atto dell’ingresso nella nuova carica.


Art.28 (Incandidabilità e incompatibilità)

1. Non sono candidabili da parte del Partito Democratico della Campania, ad ogni tipo di elezione, anche di carattere interno al Partito, coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, sia stata:
a) emessa misura cautelare personale non annullata in sede di impugnazione;
b) emessa sentenza di condanna, ancorché non definitiva, ovvero a seguito di patteggiamento;
per un reato di mafia, di criminalità organizzata o contro la libertà personale e la personalità individuale; per un delitto per cui sia previsto l’arresto obbligatorio in flagranza; per sfruttamento della prostituzione; per omicidio colposo derivante dall’inosservanza della normativa in materia di sicurezza sul lavoro.

2. Non sono candidabili da parte del Partito Democratico della Campania, ad ogni tipo di elezione, anche di carattere interno al Partito, coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, ricorra una delle seguenti condizioni:
a) sia stata emessa sentenza di condanna, ancorché non definitiva ovvero a seguito di patteggiamento, per delitti di corruzione nelle diverse forme previste e di concussione;
b) sia stata emessa sentenza di condanna definitiva, anche a seguito di patteggiamento, per reati inerenti a fatti che presentino per modalità di esecuzione o conseguenze, carattere di particolare gravità;
c) sia stata disposta l’applicazione di misure di prevenzione personali o patrimoniali, ancorché non definitive, previste dalla legge antimafia, ovvero siano stati imposti divieti, sospensioni e decadenze ai sensi della medesima normativa;

3. Le condizioni ostative alla candidatura vengono meno in caso di sentenza definitiva di proscioglimento, o di annullamento delle misure di cui al comma 2 lett. c).

4. Non sono candidabili da parte del Partito Democratico della Campania, ad ogni tipo di elezione, anche di carattere interno al Partito:
a) i proprietari o coloro che ricoprano incarichi di presidente o di amministratore delegato di imprese che operano a livello nazionale nel settore della informazione, ovvero il loro coniuge, parenti o affini;
b) i proprietari ovvero coloro che ricoprano incarichi di presidente o di amministratore delegato di imprese che operano nel settore della informazione a livello locale, nel caso in cui l’organo di garanzia territorialmente competente previsto dallo Statuto accerti che - per il rilievo dell’attività dell’impresa - si possa determinare un sostegno privilegiato a loro esclusivo vantaggio.

5. Ove sopravvengano le condizioni di cui ai commi precedenti, gli eletti, i titolari di incarichi all’interno del Partito, ovvero il personale di nomina politica, rassegnano le dimissioni dal relativo incarico.

6. Sono incompatibili alla carica di Coordinatore di circolo, di Coordinatore comunale, di Segretario provinciale e di Segretario regionale i sindaci, gli assessori regionali, provinciali e comunali, i presidenti di enti pubblici e misti in carica al momento della presentazione delle candidature.







Capo VI
Gestione finanziaria


Art.29 (Regolamento finanziario)

1. Il Regolamento finanziario è approvato dalla Direzione regionale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei suoi componenti.

2. Il Regolamento finanziario disciplina le attività economiche e patrimoniali del Partito, definisce i rapporti con le strutture territoriali, la quota di iscrizione, il sostegno finanziario degli eletti alle attività politiche del Partito Democratico della Campania.


Art.30 (Tesoriere)

1. Il Tesoriere viene eletto dall’Assemblea regionale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei suoi componenti su proposta del Segretario regionale che lo sceglie fra persone che presentino i requisiti competenza e di professionalità maturata attraverso esperienze omogenee con le funzioni allo stesso attribuite dal presente Statuto.

2. Il Tesoriere dura in carica quattro anni e può essere rieletto soltanto per un mandato.

3. Nell’ipotesi in cui, per qualsiasi causa, egli cessi dalla carica prima del termine, il Segretario nomina un nuovo Tesoriere che rimane in carica fino alla successiva convocazione dell’Assemblea regionale.

4. Il Tesoriere cura l’organizzazione amministrativa, patrimoniale e contabile del Partito.

5. Il Tesoriere è preposto allo svolgimento di tutte le attività di rilevanza economica, patrimoniale e finanziaria e svolge tale funzione nel rispetto del principio di economicità della gestione, assicurandone l’equilibrio finanziario.

6. Il Tesoriere ha la rappresentanza legale del Partito per tutti gli atti inerenti alle proprie funzioni.




Capo VII
Organi di garanzia


Art.31 (Commissioni provinciali di garanzia)

1. In ciascuna Provincia è istituita una Commissione provinciale di garanzia, formata da tre componenti, eletti dalla rispettiva Assemblea per quattro anni, con il metodo del voto limitato. Ciascuna Commissione elegge al suo interno il Presidente.

2. I componenti delle Commissioni provinciali di garanzia sono scelti fra gli iscritti e le iscritte al Partito Democratico di riconosciuta competenza ed esperienza, residenti in Campania.

3. Le Commissioni provinciali di garanzia vigilano sulla corretta applicazione dello Statuto nazionale, dello Statuto regionale e del Codice etico da parte degli elettori e delle elettrici, degli iscritti e delle iscritti e degli organi del Partito Democratico.

4. Le Commissioni irrogano le sanzioni di cui al Regolamento previsto dall’art.40, comma 7, dello statuto nazionale.

5. Avverso le decisioni delle Commissioni provinciali di garanzia è sempre ammesso ricorso alla Commissione regionale di garanzia.


Art.32 (Commissione regionale di garanzia)

1. Ai sensi dell’art.40 dello Statuto nazionale, è istituita la Commissione regionale di garanzia, formata da tre componenti.

2. La Commissione vigila sulla corretta applicazione dello Statuto nazionale, dello Statuto regionale e del Codice etico da parte degli organi regionali del Partito Democratico della Campania, nonché sulle eventuali anomalie nei tesseramenti, in riferimento ai casi nei quali il rapporto tra il numero di iscritti e il numero dei voti conseguiti dal Partito Democratico nelle ultime elezioni risulti inverosimile.

3. La Commissione eroga le sanzioni previste dal Regolamento di cui all’art. 40 dello Statuto nazionale.

4. Avverso le decisioni della Commissione regionale di garanzia, pronunziate in primo grado, è sempre ammesso ricorso alla Commissione nazionale di garanzia.


Capo VIII
Disposizioni transitorie e finali


Art.33 (Revisione statutaria)

1. Il presente Statuto è modificato dall’Assemblea regionale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei suoi componenti.


Art.34 (Organi regionali)

1. L’Assemblea regionale costituente, nella composizione di cui all’art. 13, comma 4, del Regolamento quadro per l’elezione delle Assemblee costituenti dell’11 luglio 2007, assume le funzioni attribuite dal presente Statuto all’Assemblea regionale.

2. L’Assemblea regionale e il Segretario regionale esercitano le rispettive funzioni sino al loro rinnovo che avrà luogo entro la domenica successiva al secondo lunedì di ottobre del 2009.


Art. 35 (Organi territoriali)

1. I Segretari territoriali e i coordinamenti territoriali esercitano le rispettive funzioni sino al loro rinnovo che avrà luogo entro la domenica successiva al secondo lunedì di ottobre del 2009.


Art 36 (Approvazione in via transitoria dei regolamenti)

1. La Commissione Statuto regionale è prorogata per non oltre dodici mesi successivi all’entrata in vigore del presente statuto.

2. Per la prima applicazione del presente statuto, in via transitoria, entro sei mesi dalla sua entrata in vigore, la Commissione Statuto regionale propone a maggioranza assoluta i seguenti regolamenti:

- Regolamento per l’attivazione e il funzionamento dei Forum tematici;
- Regolamento per l’istituzione e il funzionamento della conferenza programmatica;
- Regolamento sullo svolgimento del referendum;
- Regolamento sull’elezione degli organismi dirigenti locali;

3. I regolamenti di cui al comma precedente sono approvati dalla Direzione regionale a maggioranza assoluta.


Art.37 (Fissazione del numero dei componenti degli organi collegiali)

1. Il numero dei componenti dell’Assemblea e della Direzione regionale è fissato dalla Direzione regionale nel momento dell’indizione delle primarie regionali, a maggioranza assoluta.

2. Il numero dei componenti dell’Assemblea provinciale è fissata dalla Direzione regionale.

3. Il numero dei componenti della Direzione provinciale è fissato dall’Assemblea provinciale.


Art. 38 (Entrata in vigore)

1. Il presente Statuto entra in vigore il trentesimo giorno successivo alla sua approvazione.

venerdì 22 agosto 2008

UNA SCELTA SBAGLIATA

UNA SCELTA SBAGLIATA

La formazione dell’ultima Giunta Comunale testimonia il momento confuso e difficile che vive il confrontopolitico a Vietri sul Mare.
Il Sindaco Giannella ha nominato in Giunta alcuni tra i firmatari della mozione di sfiducia nei suoi confronti, gli stessi che, più volte, lo avevano etichettato come il peggior Sindaco che il nostro Comune avesse avuto negli ultimi 50 anni.
Il Gruppo consiliare dell’Area ex Ds ha, invece, correttamente, nell’ultimo Consiglio Comunale, insieme al Consigliere dell’Italia dei Valori, rigettato la mozione di sfiducia ed ha espresso, responsabilmente, voto favorevole al Bilancio.
La nuova Giunta è una scelta sbagliata del Sindaco, incapace di tenere insieme la coalizione, attento soltanto a conservare la carica ad ogni costo.
Il Gruppo consiliare ex Ds, non condividendo questa conclusione, ha scelto l’opposizione:
1. per contrastare una pratica politica che mira unicamente alla sterile gestione di clientele e di potere personale;
2. per vigilare affinché l’Amministrazione svolga il proprio ruolo istituzionale al servizio dei cittadini e realizzi gli interventi già programmati quali l’avvio della raccolta differenziata nelle frazioni alte, l’utilizzo quotidiano di personale per lo spezzamento in tutte le frazioni, il completamento dell’illuminazione e la realizzazione dei parcheggi nelle frazioni di Benincasa e Dragonea nonché l’avvio di tutte le opere pubbliche già appaltate e cioè:
a. struttura sociale per i diversamente abili a Vietri capoluogo;
b. pubblica illuminazione nel tratto Baia-Salesiani;
c. pubblica illuminazione, lavori di adeguamento e prato sintetico al campetto di Molina;
d. adeguamento con la messa in dimora di prato sintetico, del campetto di Benincasa e completamento dei lavori nell’area sottostante la Scuola Elementare.




SEGRETERIA E GRUPPO CONSILIARE EX DS

martedì 19 agosto 2008

Manifesto politico

Si è costituita a Vietri sul Mare “Terra e Libertà”, Associazione politico-culturale di promozione sociale, che aderisce al Partito Democratico.
“Terra e Libertà” favorisce, tra l’altro:
- la partecipazione dei cittadini alla vita politica e civica attiva;
- l’unità, l’espansione e il rinnovamento delle forze democratiche, socialiste, riformiste e progressiste;
- lo sviluppo economicamente equo, ecologicamente sano e socialmente giusto del nostro Paese, che metta al centro il valore e la funzione sociale del lavoro, i diritti umani, la dignità delle libertà individuali e collettive.
I cittadini che hanno già dato la propria adesione a “Terra e Libertà”, invitano quanti si riconoscono negli obiettivi dell’Associazione ad aderire per contribuire alla formazione di un programma per lo sviluppo economico, sociale e democratico di Vietri sul Mare.