30 agosto 2008
PRIMO PIANO Dalla Festa
Il territorio verso il partito. E viceversa
A Firenze l'Assemblea amministratori locali
Il Partito Democratico e le amministrazioni locali. Un legame fondamentale, attraverso il quale passa il rilancio del centrosinistra in Italia, a livello elettorale e sociale. Ne hanno discusso durante l’Assemblea nazionale tenutasi al teatro Lorenese, situato all’interno della Fortezza da Basso di Firenze, Paolo Fontanelli, Leonardo Domenici, Piero Marrazzo, Oriano Giovanelli, Mariangela Bastico e Giuseppe Fioroni. Sindaci e amministratori locali hanno partecipato alla discussione sviluppatasi su diversi temi: dal futuro del partito alle ipotesi di federalismo fiscale, dalla fiscalità dei comuni al contributo del territorio, dalle modalità di regolamentazioni elettorali ai progetti di governo nazionale e locale. Paolo Fontanelli, responsabile Enti locali del PD, ha sottolineato la mancanza grave di risorse che le amministrazioni locali si trovano a dover fronteggiare. Ha parlato dell’abolizione dell’Ici, che ha comunque trovato pentimento all’interno della maggioranza stessa che tanto l’aveva propagandata. “Non dobbiamo pensare che un problema difficile si possa risolvere con l’uso della propaganda”. Ha attaccato la bozza a firma Calderoli sul federalismo, perché troppo generico, e non affronta la grande questione di come si fa ad attuare il federalismo garantendo però i servizi essenziali. Ha sottolineato poi come questa assemblea pone le basi per le prossime campagne elettorali amministrative. “La costruzione delle coalizioni deve essere coerente con il programma. Noi non dobbiamo restare da soli, dobbiamo però garantire l’impegno della governabilità”. Quanto delle primarie e rimarcando come le candidature devono però essere discusse dai partiti locali “non bisogna abolire il dialogo alla base con i partiti”.Mariangela Bastico, ministro ombra delle Autonomie regionali, ha invece fatto riferimento agli ultimi provvedimenti del ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini. Oltre ai tagli da apportare alle cattedre, vuole anche chiudere le scuole che non raggiungono i 500 iscritti. E’ evidente che per i comuni di campagna, o i piccoli comuni della pianura sarebbe una perdita indicibile.Oriano Giovannelli, presidente della Lega delle autonomie, mette l’accento sull’urgenza che si trovano a dover affrontare le amministrazioni locali, e cioè la necessità di trovare soluzioni immediate per i veri problemi dei cittadini: “Gli amministratori del PD devono lottare contro la povertà. Ci sono i nuovi poveri e nel passato i comuni hanno rappresentato una risposta straordinaria”. Parla poi di una nuova vera comunione tra le amministrazioni locali ed il partito: “Occorre che gli amministratori vogliano bene al loro partito anche dopo le elezioni e non solo prima, ma anche che il partito voglia bene a loro, portando loro rispetto e non abbandonandoli”.Il presidente della regione Lazio Piero Marrazzo critica il governo in quanto sta chiudendo la competitività del Paese. Cita come esempio emblematico il caso Alitalia, in cui tutti gli esuberi ricadranno proprio nella sua Regione. Critica il federalismo proposto da questo governo che in realtà gli ricorda solo uno stato centrista più che mai. “Si ha bisogno di una cultura responsabile della spese pubblica” afferma. Ricorda poi invece come il centrosinistra abbia costruito la propria forza sulle comunità locali ed è per questo che si ha bisogno di un partito fatto sempre di più dal basso.Il sindaco di Firenze Leonardo Domenici affronta fin da subito il tema del federalismo fiscale. “L’Ici non è la difesa di un tributo, ma la necessità di una riforma della finanza e della fiscalità locale”. Sottolinea come i comuni abbiano bisogno di un tributo proprio per essere autonomi e garantire ai propri cittadini i servizi essenziali, perché saranno loro i primi a rimetterci. Parla poi del prossimo appuntamento con le elezioni nel 2009 e delle alleanze che andranno ricostituite: “Non si possono avere ambiguità nei contenuti”. Il dibattito è poi un’occasione per allaccia una riflessione sulle primarie sottolineando l’ottimo risultato ottenuto alla Camera a Firenze, il 48% di voti per il PD: “Non credete che spetti al PD toscano di scegliere i propri candidati?”.Chiude il lungo dibattito Giuseppe Fioroni, coordinatore dell’area organizzazione del PD, parla subito delle polemiche nate all’interno del partito, che tanto spazio hanno trovato sulle pagine dei quotidiani in questi ultimi mesi. “In Italia c’è solo un partito – dice ironico – si parla solo delle sue liti come è normale che ci siano in una democrazia. Ma l’altro? Non discute mai, non riflette mai? La gente è chiamata solo ad applaudire?”. Parla di questo partito, questa creatura nata da poco, che ha bisogno anche di confrontarsi con le sue realtà per crescere. Parla di questo partito che non deve far rimpiangere né la Margherita né i Ds, perché è il futuro. “Se avessimo elaborato il lutto per questi due partiti non avremmo ottenuto il 33% dei voti”. Bisogna partire da questo per lavorare meglio. Fioroni non manca di criticare l’azione del ministro dell’Istruzione e ricorda “non sono i professori del sud ad essere diversi da quelli del nord. L’unica cosa che hanno uguale i ragazzini del nord da quelli del sud sono proprio le ore di scuola. Sono le altre ore che fanno la differenza. E’ lì che bisogna intervenire”. Chiude parlando delle primarie: “Strumento di democrazia per far crescere il nostro paese. Che non devono mettere paura perché non sono uno strumento per la resa dei conti”. Basta con la paura di non poter scegliere e di non poter manifestare. Si può firmare la petizione e cambiare il nostro paese.
Antonella Madeo
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento