22 dicembre 2008 PRIMO PIANO - Copertina
Contro le diseguaglianze
“Ogni volta che l’uomo incontra l’Altro, ha di fronte a se tre possibilità: fargli la guerra, circondarsi con un muro o instaurare un dialogo”. Così Ryszard Kapuściński, celebre giornalista polacco scomparso lo scorso anno, definiva il dilemma che la conoscenza del mondo, dunque dell’Altro, impone all’uomo. Un dilemma che però, in una società democratica e moderna, può avere solo una valida risposta: quella del dialogo. Per far ciò il Partito democratico ha messo a punto un nuovo strumento destinato a promuovere una vera integrazione per una società multietnica e interculturale, anche attraverso la promozione della partecipazione degli immigrati alla vita politica del Paese. Si chiama “Uguaglianze” ed è l’associazione nata con l’obiettivo di arrivare al riconoscimento del diritto di voto amministrativo per gli immigrati regolari che vivono in Italia e il diritto di cittadinanza per i bambini di figli immigrati che nascono nel nostro Paese.L'iniziativa è stata presentata oggi dal segretario del Pd, Walter Veltroni, assieme a Marcella Lucidi e Nando Dalla Chiesa, a cui hanno partecipato i vari rappresentanti di diverse culture e etnie che collaborano al progetto. Il Pd nasce per "favorire tutti i processi di integrazione e contrastare la crescente tentazione" alla creazione di diseguaglianze, ricorda il segretario PD. Integrazione e coesione destinate anche a garantire la sicurezza, perché "persino i più cinici devono sapere che senza integrazione non c'è sicurezza nelle nostre città. So - ha ammesso Veltroni - che dire queste cose è navigare controcorrente, mentre cavalcare le paure crea consenso", ma "per me genera anche disastri e la forza e robustezza di un partito è anche saper andare controcorrente". 'Uguaglianze', conclude Veltroni, "non è il luogo degli immigrati nel Pd, ma il luogo in cui si sviluppano le politiche di integrazione". Veltroni ha ricordato anche che "la lotta a tutte le diseguaglianze è la ragione stessa dell'esistenza del Partito democratico", ancor di più oggi quando la crisi sociale accentua le diseguaglianze con "dati drammatici".''I dati Istat che sono stati appena resi noti – osserva il leader PD - sono drammatici se si pensa che il 5,3% delle famiglie non ha soldi per il cibo. La lotta alle diseguaglianze è il centro dell'identità del Pd e sarebbe utile che il governo invece di parlare di altro e di cercare diversivi, mettesse la battaglia contro le diseguaglianze come proprio dovere''. ''C'è bisogno - sostiene Veltroni - di favorire tutti i processi d’integrazione e lo dico anche nell'interesse dei più cinici perché si vive più sicuri in una società con un alto livello d’integrazione''. Con l’associazione ‘Uguaglianze’, il PD torna a ribadire il suo impegno nel riconoscere il diritto di voto per le amministrative ai cittadini immigrati che vivono regolarmente in Italia. Per il leader del Pd, che ha commentato positivamente l’apertura sul tema da parte del presidente della Camera, Gianfranco Fini, "sarebbe bello che in Parlamento il diritto di voto agli immigrati diventasse una proposta di legge bipartisan. Sarebbe un segno di grande sensibilità civile". Una disponibilità che però, ricordano i cronisti quando il segretario PD lancia la possibilità di una proposta di legge bipartisan, potrebbe trovare la strenua resistenza della Lega e quindi scatenare una crisi di maggioranza. Ma all’ipotesi avanzata, il segretario dei Democratici non dà credito: "Non è una questione di tattica politica ma di sensibilità civile di un paese", spiega. "Non vedo perché - osserva poi - un fatto di civiltà giuridica debba essere paralizzato da decisioni politiche di questo genere. So che buona parte del centrodestra è favorevole a questa proposta. Mi auguro - conclude- che in Parlamento possa emergere una proposta al riparo dalle tensioni".
lunedì 22 dicembre 2008
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