venerdì 14 novembre 2008

ITALIA AL PALO. ITALIA IN RECESSIONE.

Italia al palo.
Italia in recessione.
Non è più un fosco presagio, non ci sono cassandre, purtroppo il Pil italiano nel terzo trimestre del 2008 è calato dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% rispetto al terzo trimestre 2007. Lo comunica l'Istat e come insegnano i manuali di economia con due trimestri con il segno meno per quel che riguarda la crescita del Pil siamo in recessione tecnica (-0,4% nel secondo trimestre, rivisto oggi in peggioramento dalla precedente stima di -0,3%).Non succedeva dall'inizio del 2005 e questo spinge il segretario del PD, Walter Veltroni, a dire che la crisi “ha radici originali a cui si aggiunge quella finanziaria che ha investito tutte le economie mondiali. Proprio in questo quadro è necessaria la massima unità tra le forze sociali del Paese. Crediamo che un governo che voglia essere credibile dovrebbe avere come suo primo compito quello di unire e non di dividere”. Veltroni si riferisce alle convocazioni separate dei sindacati fatte dal premier nei giorni scorsi: “Purtroppo, la maggioranza e il governo di destra stanno lavorando per dividere le parti sociali: il Pd giudica questo tentativo grave e del tutto contrario all’interesse del Paese. Per questo esprimo una grande preoccupazione per le divergenze di posizione che emergono in questi giorni tra le diverse organizzazioni sindacali”. E annuncia: “Il compito della politica, quello di un grande partito riformista come è il Pd, è quello di elaborare soluzioni alle grandi questioni del Paese e in questo senso lavoreremo anche nella conferenza su un nuovo e moderno welfare indetta il 27 e 28 novembre dal Partito democratico. Soluzioni di innovazione che siano capaci di suscitare e trovare la convergenza e l’apporto delle parti sociali e in particolare dei sindacati, i quali da parte loro sono strumenti fondamentali della rappresentanza sociale”.Ma cos’è in panne? Particolarmente tre settori, tutti e tre cruciali: diminuisce il valore aggiunto dell'agricoltura, dell'industria e dei servizi. Dato più preoccupante se pensiamo che il terzo trimestre del 2008 ha avuto tre giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al terzo trimestre del 2007. “Siamo in piena recessione, siamo quelli quasi messi peggio in Europa” nota Pierluigi Bersani. Il ministro ombra dell’Economia ha con sé i dati dell’Eurostat. Quasi tutti in recessione, perché il Pil della zona euro nel terzo trimestre del 2008 ha fatto registrare un calo dello 0,2%, così come nel secondo. Terzo trimestre chiuso con un -0,2% anche per l'Ue-27. Ad affossare la crescita europea sopratutto i risultati di Italia, Germania, Regno Unito (tutti a -0,5%) e della Spagna (-0,2%), mentre la Francia ha fatto registrare un timido +0,1%. “E come stiamo reagendo? - si chiede Bersani - un decreto a luglio, la Finanziaria adesso, altri due decreti in Parlamento e in tutti questi atti non c’è nulla per far ripartire i consumi, per le famiglie e per le piccole imprese”. Un elenco lungo: “Ci sono i soldi per detassare gli straordinari mentre c’è la cassa integrazione, ci sono gli sgravi fiscali sull’ICI per i più ricchi mentre c’è la crisi dei mutui, si sono trovati i soldi per Alitalia ma non per le famiglie. Si fermano qui gli interventi messi in campo dal governo finora. Credo sia ora che il governo si dia una mossa”. Mentre Andrea Martella, ministro delle Infrastrutture del governo ombra, si spinge a chiedere interventi shock: “Il PD ha presentato più di un mese fa un pacchetto di proposte per il sostegno all’economia reale e da settimane chiede al governo di dire una parola chiara sugli interventi a favore di salari, stipendi e pensioni già dalla prossima tredicesima, per rafforzarne il potere d’acquisto e dare una sferzata ai consumi. Senza mai ricevere, manco a dirlo, alcuna risposta”. E rincara: “Quali sono gli interventi per le famiglie che il governo evoca da settimane? Con quali risorse intendono eventualmente finanziarli, al di fuori della Finanziaria? Capiamo che a Berlusconi faccia più comodo parlare di un’opposizione anti democratica piuttosto che essere messo alle strette da domande scomode, ma dopo le gravi notizie di oggi a porgliele non è più solo il PD, ma l’intero Paese”.

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