martedì 25 novembre 2008

RECESSIONE

Recessione!
L'economia sta navigando nella bonaccia.
L'Ocse, nel suo Economic Outlook pubblicato questa mattina, annuncia stime peggiori rispetto le precedenti previsioni di crescita per Eurolandia.
L'Europa dei Quindici avrà un saldo positivo pari all'1% nel 2008, una contrazione nel 2009 pari al -0,6% e una risalita per il 2010 con crescita pari al 1,2%. Discorso più cupo per l'Italia dove la recessione già iniziata quest'anno (-0,4%) proseguirà per gran parte del 2009 (-1,2%).A differenza di quanto si ostini a proclamare il premier durante l'Assemblea dell'Unione degli Industriali e delle Imprese, dove raccomandando ottimismo, ritorna sulla cantilena, distorta e corrotta, che anche questa volta è colpa del governo precedente – quel governo che già per due volte risanò l'economia italiana dalla pessima gestione degli esecutivi di Berlusconi, ndr – l'Ocse mostra dati differenti da quelli propagandisti della maggioranza. L'Economic Outlook del'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico prevede “ulteriori cali del prodotto interno lordo fino a fine 2009” a fronte di “condizioni creditizie interne più difficili”, della crisi finanziaria globale e delle “continue perdite di competitività sui costi”.Il capo economista Klaus Schmidt-Hebbel, nel suo editoriale, allarga l'area recessione a quasi tutti i 30 paesi dell'Ocse. Una “recessione durevole” che non si vedeva dall'inizio degli anni '80 e che è figlia del “blackout finanziario seguito alla bancarotta di Lehman Brothers”. Le stime anticipate lo scorso 13 novembre indicavano rispettivamente +1,1% per il 2008, -0,5% per il 2009 e +1,2% per il 2010. “Le incertezze relative a questa versione dell'Outlook sono eccezionalmente elevate, specialmente per quanto riguarda la velocità con cui la crisi dei mercati finanziari sarà superata'', ha spiegato Schmidt-Hebbel che prevede, in particolare, un ritorno della deflazione in Giappone.E il capo economista ha aggiunto che, nel complesso, “preoccupa particolarmente la possibilità che la debolezza dell'economia reali peggiori la crisi finanziaria portando ad ''un'ulteriore riduzione dell'indebitamento, ad un inasprimento creditizio e ad ulteriori pressioni per l'economia reale, inclusa la possibilità di deflazione”.L'Ocse ha consigliato i paesi nell'attuare misure di riduzione della pressione fiscale o di trasferimenti ai redditi più bassi perché più adatti ed efficaci nel sostenere i consumi. Da evitare invece investimenti nelle infrastrutture. “Nelle attuali condizioni di estremo stress finanziario, accanto alla politica monetaria i paesi che hanno spazio di manovra in termini di bilancio dovrebbero agire anche sulla leva fiscale”.Nell'analisi del del nostro paese, l'Ocse ha spiegato che le famiglie italiane “probabilmente resteranno caute sui consumi e la crescita dei consumi potrebbe non riprendere se non alla fine del 2009”. Davanti ad “forte aumento della quota dei redditi destinata ai risparmi nel 2008, si aspetta un aumento della disoccupazione fino a tutto il 2009”.Si legge nell'Economic Outlook che l'Italia “nelle attuali circostanze dovrebbe essere messa in grado di utilizzare gli stabilizzatori automatici. I tagli al pubblico impiego dovrebbero essere realizzati con attenzione, per contribuire a migliorare l'efficienza e per ottenere risparmi fiscali”. A causa della recessione già in corso, del suo protrarsi nel 2009 e dell'aumento dei premi di rischio pagati dai titoli di Stato italiani, l'Italia “si ritroverà con le finanze pubbliche indebolite nonostante abbia pianificato un consolidamento”. Come a dire che l'ottimismo si ottiene con fatti concreti di miglioramento. Non con battute.Per Stefano Fassina, consulente economico del governo ombra del PD “le misure preannunciate sono ancora inadeguate. Purtroppo sono state disperse notevoli risorse con la completa eliminazione dell’Ici e con la gestione della vicenda Alitalia, che ha visto scaricare i debiti della compagnia sui contribuenti. Se poi a ciò si aggiunge la crescita dell’evasione, si arriva a quasi dieci miliardi di euro sottratti ad interventi anticiclici a sostegno delle famiglie e delle imprese. L’ottimismo lo si alimenta con interventi adeguati e fino ad oggi si è fatto troppo poco. Inoltre preoccupano le parole del ministro Sacconi, che ha fatto capire come non ci siano risorse sufficienti per sostenere le centinaia di migliaia di precari che perderanno il posto di lavoro nei prossimi mesi. Il Pd continuerà a fare la sua parte e riproporrà le sue ricette per affrontare la crisi. Speriamo che questa volta il Governo ci dia veramente ascolto come ha dichiarato il ministro Tremonti.“E’ arrivato il momento di smetterla con gli annunci a effetto e iniziare ad agire su alcune priorità significative, senza disperdere i pochi soldi a disposizione in mille rivoli”. Lo ha dichiarato il senatore del PD, Tiziano Treu, a proposito di quanto affermato dal premier Berlusconi sulla crisi economica. “Le priorità su cui intervenire sono due. La riforma degli ammortizzatori sociali, soprattutto per sostenere i redditi di migliaia di lavoratori precari e non e il sostegno ai salari e alle pensioni medio basse. Per realizzare questi obiettivi sono necessarie innanzitutto più risorse che bisogna trovare sia continuando la lotta all’evasione fiscale, sia evitando di disperdere fondi, ad esempio, sul sostegno agli straordinari che non ha nessun senso. Infine, come ha suggerito oggi Boeri, per sostenere le famiglie che arrancano sempre di più per arrivare a fine mese, si può risparmiare sugli interessi sul reddito che calano per la crisi”."Le misure anti-crisi annunciate del governo sono, a nostro parere, ancora insufficienti. È positivo, invece, il segnale politico lanciato dal premier eda Tremonti sulla “collaborazione” di tutti; ma ad esso devono seguire i fatti, quindi un confronto concreto sulle nostre proposte". Così ha commentato Giorgio Tonini, coordinatore dell'Area Studi, Ricerca e Formazione del PD. "Per ora gli interventi dell’esecutivo sono apparsi squilibrati: l’inopportuna abolizione dell’Ici per tutti (compresi coloro che non avevano affatto bisogno di questo regalo) ha disperso risorse ingenti, e di fronte a questo la tessera dei poveri a 40 euro al mese, ispirata a un “capitalismo compassionevole” fuori moda e fuori luogo, è una misura davvero troppo limitata; non c’è nulla per le tredicesime, mentre si insiste, nonostante il parere negativo della stessa Confindustria, sugli straordinari, ininfluenti in questa fase del ciclo economico. Chiediamo quindi al governo di confermare la disponibilità manifestata finalmente in queste ore e di discutere sul sostegno a salari e pensioni, sugli ammortizzatori sociali, sull’occupazione femminile, sulla lotta alla povertà, su un nuovo modello di Welfare; insomma sul pacchetto di proposte che il PD ha messo in campo da tempo."Le misure annunciate dal governo per fronteggiare la crisi ci sembrano insufficienti. Apprezziamo che l'Esecutivo voglia convocare le parti sociali e le aziende ma ci sembra necessario mettere con urgenza mano a misure concrete". Lo ha affermato Anna Finocchiaro, Presidente del Gruppo del PD al Senato. "Per farlo non servono annunci spot e non serve spargere falso ottimismo come fa, anche oggi, il Premier. Serve stabilire l'entita' delle risorse - ha continuato la Finocchiaro - e sulla base di questo individuare le misure che devono interessare le famiglie, gli stipendi e le pensioni dei lavoratori"."Il PD ha presentato le sue proposte e il Governo, se davvero vuole metter mano alla crisi, dovrebbe recepirle a cominciare dalla detassazione delle tredicesime e da un intervento sugli ammortizzatori sociali. Per poter prendere misure strutturali serve un intervento da un punto di pil, come ha affermato anche oggi Bersani". "La crisi e' grave e l'Esecutivo deve avere il coraggio di dire che l'impostazione della sua Finanziaria mal si concilia con la crisi che ci sta aggredendo". "Ci auguriamo - ha concluso Anna Finocchiaro - che il Governo tenga conto delle nostre osservazioni e voglia lavorare nella direzione giusta. Se lo farà troverà orecchie attente".

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