sabato 15 novembre 2008

UN NOVEMBRE NERO PER IL PREMIER, CRESCE IL PD

Un novembre nero per il premier
Sondaggio Ipr conferma il crollo del governo e la crescita del PD
Le vacanze sono finite e con l'arrivo di novembre anche la luna di miele tra paese e governo è finita. Non è una dichiarazione di qualche esponente del PD ma il risultato dell'ultimo sondaggio condotto da Ipr Marketing per “la Repubblica” che evidenzia la caduta del consenso del premier e della fiducia nei ministri del suo governo.Da un lato la congiuntura internazionale, il boomerang Alitalia e il malcontento generale delle persone sempre più impoverite, dall'altro l'inadeguatezza da parte del governo di adottare misure risolutive e di proporre prospettive migliori per il futuro, sono forse le cause maggiori del calo di consenso. A questo va aggiunta anche la stancante dinamica di gaffe, battute e spot pubblicitari che Berlusconi va dichiarando ogni volta che viene avvicinato dai cronisti o durante appuntamenti internazionali che hanno minato la sua credibilità sul piano nazionale e discreditato il prestigio dell'Italia all'estero.Solo ieri Berlusconi si lamentava della stampa e della televisione che in ogni modo cercava sempre di metterlo alla berlina. Oggi non sappiamo quale potrà essere la sua reazione dopo l'ulteriore dimostrazione che il vento sta cambiando. Ma volendo però spezzare una lancia in favore del premier va ricordato come lui sia sempre stato un “maestro” nei sondaggi e nella loro diffusione. Basta ricordare le recenti compagne elettorali per alzare la soglia di cautela nel elencare i dati che emergono dal sondaggio e tirane delle conclusioni affrettate. Nell'ultimo mese la fiducia in Berlusconi è calata di 4 punti percentuale assestandosi a quota 58. Anche il suo governo è sceso di 4 punti toccando quota 50, il ché è un dato abbastanza significativo se tiene presente che il minimo storico è pari a 49 nel maggio 2008.Della piccola crisi di consenso ne risentono anche i ministri del governo. Con le sole eccezioni di Sacconi, Bossi, Fitto, Bondi e Zaia, tutti i titolari dei dicasteri registrano dati negativi o invariati. L'unico a registrare un netto passo in avanti è il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi che aumenta di 5 punti e si attesta al primo posto nel gradimento generale a quota 63.Dei ventuno ministri solo 7 hanno un giudizio superiore o uguale alla soglia dei 50 punti. La maglia nera della perdita di fiducia è indossata da Maria Stella Gelmini, ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca. Non bastano le giustificazioni di Berlsuconi che addebita alla disinformazione generale e alla propaganda della sinistra il calo del consenso della sua “brava” ministro. Evidentemente le cose non sono come il premier va dicendo e gli studenti, in particolare, sono bene informati dei fatti e misfatti che stanno alla base delle riforme della scuola e dell'università proposte – e votate – dalla maggioranza. Risentono di un evidente calo di consenso anche i super ministri Tremonti, Brunetta, Matteoli, Prestigiacomo e Calderoli.Gli ultimi dati del sondaggio puntano l'indice sulla percentuale della fiducia espressa nei confronti dei maggiori partiti.

Cresce il consenso del Partito Democratico, 4 punti, e quello della Lega, 2 punti.
Il Pdl cala inesorabilmente di 4 punti.
A novembre comincia a cambiare il vento.

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