19 novembre 2008
AREA RASSEGNA STAMPA Politica Rassegna stampa
L'Italia e gli aiuti ai poveri
Fonte Piero Fassino - La Repubblica
Caro direttore, nelle dichiarazioni a conclusione del recente vertice G20 di Washington, il presidente Berlusconi ha sottolineato il carattere prioritario e strategico di non lasciare soli i paesi poveri, indirizzando loro adeguate risorse per lo sviluppo. Un´affermazione impegnativa, da cui non possono che discendere scelte altrettanto coerenti.Proprio per questo non può che destare preoccupazione e allarme la drastica decurtazione delle risorse per la cooperazione, operata con la Legge Finanziaria in corso di esame al Parlamento.Un taglio di oltre il 50% per il triennio 2009-2011 di un capitolo già sostanzialmente inadeguato e che aggrava ulteriormente il ritardo registrato dall´Italia nel rispetto degli obiettivi indicati dall´Onu per i Millennium Goals. Un taglio che, se non corretto radicalmente, non solo impedirà di dare concretezza alle dichiarazioni di Berlusconi a Washington, ma non consentirà all´Italia neanche di onorare impegni già assunti sul piano multilaterale e bilaterale.Il taglio consistente alle risorse per la cooperazione rischia così di fare precipitare nuovamente l´Italia all´ultimo posto tra i Paesi dell´Ocse nell´impegno per la lotta alla povertà. Con ciò rischiando di vanificare quanto fatto negli scorsi due anni dal governo Prodi ? che aveva incrementato le risorse per la cooperazione, dando attuazione anche a impegni precedenti ancora inevasi, come il contributo al fondo globale contro l´Aids ? e di compromettere gli impegni che anche l´attuale governo ha assunto a livello europeo ed internazionale.Non solo, ma non si può ignorare che nel 2010, il nostro Paese dovrà impegnare lo 0,51% del Pil in aiuti, per essere in linea con quanto concordato a livello europeo e che, sempre per il 2010, dovrebbe essere raggiunto l´obiettivo universale per la cura e la prevenzione dell´Hiv/Aids. Ricordo, infine, che all´ultimo summit G8 a Hokkaido, Berlusconi si è formalmente impegnato a investire 500 milioni di dollari all´anno nella lotta alle malattie.Peraltro, il nostro presidente del Consiglio converrà che assumere la Presidenza del G8 e contemporaneamente tagliare le risorse per la lotta alla povertà è una contraddizione imbarazzante: per la credibilità del nostro Paese e per l´esempio negativo che si rischia di dare agli altri donatori, quando già gli aiuti dai paesi G8, a partire dal 2005 sono calati in termini reali del 20%, in contrasto con gli impegni presi proprio nel vertice di Gleneagles e sottoscritti anche dallo stesso Berlusconi.Il numero delle persone che soffrono di malnutrizione, secondo le stime della Fao, sono oltre 900 milioni e ci si aspetta di superare la soglia del miliardo già nel 2009. Sempre la Fao stima in 30 miliardi di dollari l´anno il fabbisogno per assicurare a tutti il diritto al cibo: una cifra grande, ma molto inferiore alle centinaia di miliardi di dollari impegnati in questi mesi per l´inevitabile salvataggio di banche e imprese nella parte ricca del mondo. La cooperazione internazionale, infatti, non è un lusso che ci si può concedere solo in tempi di "vacche grasse". E non è soltanto un atto di "generosità" - peraltro indispensabile - verso i più poveri. E´ il modo più intelligente, equo e meno costoso, per affrontare, insieme all´intera comunità internazionale, quegli squilibri mondiali (povertà, distruzione ambientale, conflitti, mancanza di diritti) che rischiano, se non affrontati e governati, di riversarsi anche sulle nostre società. Lo stesso tema dell´immigrazione - che suscita così tante inquietudini nella nostra opinione pubblica - potrà essere meglio gestito se accompagnato da politiche che aiutino i paesi poveri a creare lì opportunità di vita e di lavoro dignitose.Per queste ragioni - condividendo l´appello che nei giorni scorsi è stato indirizzato al governo da un ampio numero di Ong e di associazioni dedite alla cooperazione e allo sviluppo - mi rivolgo a Berlusconi perché nel corso della seconda lettura al Senato della Legge Finanziaria, il governo accolga le proposte dell´opposizione e operi quella inversione di rotta necessaria a devolvere adeguate risorse alla cooperazione, consentendo così all´Italia di essere all´altezza delle aspettative di tanta parte del pianeta.
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