Per il rispetto e il confronto
Dichiarazione di Walter Veltroni dopo l'incontro con Napolitano al Quirinale
“Oggi sono stato ricevuto, accompagnato dal Vice-Segretario Dario Franceschini e dai Presidenti dei Gruppi parlamentari di Senato e Camera, Anna Finocchiaro e Antonello Soro, al Quirinale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nel corso dell’incontro ho rappresentato al Presidente la forte preoccupazione mia e del PD circa la pesante situazione economica e finanziaria del Paese, i rischi di recessione, le crescenti difficoltà per le famiglie italiane di far fronte alle esigenze della vita quotidiana. Di fronte a questa situazione sarebbe auspicabile un clima di rispetto e confronto istituzionale. Ma, al contrario, il Governo si è caratterizzato per iniziative e comportamenti politico-istituzionali che hanno impedito nei fatti al Parlamento di svolgere pienamente il suo ruolo, con il ripetuto ricorso, per esempio, ai voti di fiducia su questioni fondamentali che avrebbero richiesto un confronto serio e responsabile.Ho espresso anche una forte preoccupazione circa la linea di scontro e divisione sociale che ha guidato atti e provvedimenti di governo e maggioranza che hanno provocato, per esempio, gravi tensioni e un clima di scontro e lacerazione con il mondo della scuola e con il mondo del lavoro. In questo quadro, particolare gravità ha assunto il comportamento tenuto da Governo e maggioranza nei confronti dell’opposizione e in particolare del Partito Democratico con attacchi insultanti ed offensivi, di cui non si ricordano precedenti, tesi evidentemente a delegittimare il ruolo che in un sistema democratico spetta all’opposizione. Ho infine auspicato che possa al più presto ristabilirsi un clima adeguato al momento che sta vivendo l’Italia”. *****La maturità di una nazione e l'idea stessa di una nazione si racchiudono nella forza di saper affrontare le situazioni di crisi e di pericolo in maniera unitaria e senza distinzioni di bandiere. Questo è quanto dovrebbe accadere in Italia, alla prese con una situazione difficile tra la congiunture economico-finanziarie e politico-sociali che la stanno portando sulla soglia della povertà, della recessione e della regressione culturale.È una questione di contenuti e di sostanza ma non solo. Si assiste inermi alla trasformazione dei valori che hanno rappresentato un modo di comportarsi per così dire “rispettoso e corretto”. E l'opinione pubblica è combattuta se ribellarsi al populismo o adagiarsi al sogno che la comunicazione berlusconiana propina ogni giorno su tutti i media.Come è possibile che al dialogo e alle proposte avanzate dal PD sull'economia, sulle famiglie, sull'istruzione si risponde con offese e insulti? Perché al rispetto delle regole, la maggioranza contrappone furbizia e sotterfugi per poi sbandierare un'anima candida in televisione? Perché si vuole trasformare il Parlamento nel luogo dell'avallo delle decisioni governative – a colpi di fiducia - delegittimandolo di ogni sua funzione legiferante?Il Partito Democratico pone domande alle cariche più rappresentative dello Stato sperando in risposte di garanzia per superare il clima di tensione e di paura che l'attuale maggioranza pone al primo posto nell'agenda politica italiana.Ogni giorno una novità che non è una “buona nuova” ma uno strappo alle regole. Stasera il direttivo dei senatori PD discuterà della “vicenda Villari” per assumere una posizione definitiva dopo l'atteggiamento ambiguo del senatore campano di voler confermare la sua carica di presidente della Commissione di Vigilanza Rai, nonostante questa sia avvenuta solo con i voti della maggioranza – più il suo eventuale voto e quello radicale Beltrandi.Villari, nonostante la richiesta da parte di Veltroni di mantenere un comportamento corretto nei confronti del suo mandato, del partito e del buon senso, ha cambiato atteggiamento e comincia a parlare da presidente. "Ho il dovere istituzionale – ha dichiarato - di far funzionare la commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai e garantire la sua continuità. La mia elezione è stata inconsueta ma sicuramente democratica e nel rispetto delle regole. Vorrei svolgere con dignità e umiltà il compito che mi è stato affidato".Nel frattempo i parlamentari di Idv, Leoluca Orlando e Pancho Pardi hanno annunciato le dimissioni dalla Commissione di Vigilanza Rai. "Nonostante il distacco manifestato dal presidente del Consiglio - ha spiegato Orlando - egli ha pubblicamente pronunciato un veto verso di me e gli altri esponenti del mio partito. Rassegno le mie dimissioni dalla Vigilanza come contributo alla denuncia di una inaccettabile mortificazione del Parlamento e della commissione di Vigilanza”. «Anche io - ha aggiunto Pardi - ho deciso di rassegnare le mie dimissioni dalla commissione perché la vera vigilanza è ad Arcore» Durissima la reazione di Antonio Di Pietro che in conferenza stampa, ha attaccato Berlusconi: “È un corruttore politico» ha dichiarato. “Ha cercato di corrompere me offrendomi un posto da ministro, ha tentato di corrompere Orlando, probabilmente è riuscito a corrompere Villari”. Il leader di Idv ha quindi aggiunto: “se resta Villari, è il presidente della maggioranza, non dell'opposizione. Crediamo così di aver stanato l'ambiguità della posizione di Villari, la cui nomina non ha più ragion d'essere”.Di Pietro ha ringraziato il PD e il resto dell'opposizione per la posizione assunta negli ultimi giorni e ribadito che Idv non procederà nella nomina di nessun altro candidato alla presidenza della Commissione di Vigilanza.Una linea condivisa dal vicesegretario del PD, Dario Franceschini che al termine di una riunione con Antonello Soro, Anna Finocchiaro e i commissari democratici in Vigilanza Rai ha dichiarato: “abbiamo apprezzato la scelta dell'Italia dei Valori di dare un contributo per sbloccare la situazione pur avendo avuto in questi mesi un sostanziale veto sul gruppo. Ora ci sembrano ci siano le condizioni per individuare una soluzione per la presidenza della Vigilanza che ci riporti nell'ambito delle regole parlamentari''. “Ora ci sembra ci siano le condizioni - ha concluso Franceschini - per una soluzione che rientri nelle regole parlamentari, cioè l'elezione di un esponente dell'opposizione con il consenso della maggioranza. E in questo quadro abbiamo rinnovato la richiesta al senatore Villari di dimettersi dalla carica”.
martedì 18 novembre 2008
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