13 gennaio 2009 MAGAZINE - Articolo
Non si può pensare di equiparare Salò e la Resistenza
Messaggio di Walter Veltroni al convegno organizzato dell'Anpi Cari amici dell’Anpi,il Presidente Vassalli lo ha sottolineato nel modo più chiaro e definitivo: “non esiste paese in Europa dove i collaborazionisti del nazismo sono premiati”. E’ esattamente questo, invece, l’esito al quale porterebbe la proposta di legge, avanzata da diversi esponenti della maggioranza di governo, per l’istituzione di un “Ordine del Tricolore” in nome della “pari dignità” – così è scritto – di chi prese parte nel nostro Paese all’ultimo conflitto mondiale.Si tratta di una proposta sbagliata, come sbagliato era il disegno di legge che tre anni fa voleva riconoscere a chi scelse la Repubblica Sociale e si oppose allo Stato italiano la qualifica di “belligerante”. La stessa qualifica dei soldati italiani e dei combattenti nelle file della Resistenza. Come se non ci fosse differenza tra i partigiani, tra tutti coloro che lottarono per la libertà e la democrazia di cui oggi godono tutti gli italiani indistintamente, e chi invece scelse, con Salò, la Germania hitleriana, i principi antisemiti contenuti nella Carta di Verona e prima ancora nelle leggi razziali del ‘38, la collaborazione nelle deportazioni, nello sterminio degli ebrei, nelle stragi che insanguinarono il nostro Paese.La storia non si può riscrivere. Nemmeno in un tempo come questo, in cui si vorrebbe che tutto fosse indistinto e per questo meno chiaro. La realtà è e resta una sola: nessuna equiparazione è possibile. Avere un sentimento di pietas verso i morti di quella che fu anche una guerra civile, perché oggettivamente combattuta da italiani contro altri italiani, non può portare a confondere in alcun modo la verità, e cioè che da una parte c’era il bene dall’altra il male, da una parte la ragione dall’altra il torto.Non si può in alcun modo pensare di equiparare Salò e la Resistenza, il fascismo e l’antifascismo. E’ giusto che il popolo italiano sia “riappacificato”, ma nessun equivoco: la democrazia non può, non deve e non ha bisogno di riappacificarsi col fascismo. E’ nella Resistenza, che affonda le sue radici la nostra Repubblica. E’ grazie a quella rinascita civile e morale che si sono potuti affermare i principi fondamentali della nostra Costituzione. Ed è a partire da questi principi che l’Italia potrà affrontare e vincere, così come è avvenuto in passato, le grandi sfide che l’attendono, che sono di fronte a tutti noi.E’ per tutti questi motivi che il Partito Democratico si impegnerà affinché questa proposta di legge venga ritirata e comunque venga respinta dal Parlamento italiano.
Walter Veltroni
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento