l'intervista
Iannuzzi: «Le registrazioni? Non contengono nulla di compromettente»
Il segretario regionale del Pd: «Il quell'incontro espressi unicamente sereni giudizi politici. Da tutti e tre»
Tino Iannuzzi
NAPOLI — All'incontro organizzato a Palazzo San Giacomo e poi registrato dalla sindaca Iervolino, il segretario regionale del Pd Tino Iannuzzi era andato con le migliori intenzioni.
Per quadrare il cerchio, si direbbe in gergo.
Per «uscire dall'impasse politico-istituzionale», dice lui.
E ammette: «Avverto tutto il peso della responsabilità di guidare un partito che ha alimentato ed alimenta tante speranze, ma che deve fare molto di più per essere la grande novità della politica campana. C'è l'orgoglio personale di aver contribuito a costruire un partito che ha saputo attuare una linea rigorosa e ferma per far vincere la legalità».
Ma soprattutto avverte: «Abbiamo tutti noi il dovere di elevare la qualità del nostro impegno ricordando che i ruoli nel partito e nelle istituzioni non sono una professione a vita ma un servizio circoscritto nel tempo, pronti a tornare al nostro lavoro e alla nostra attività».
Il neocommissario Morando ha chiesto di non pubblicare la registrazione dell'incontro. È d'accordo?
«Sono d'accordo, come lo è Nicolais ».
Ma cosa vi siete detti? Cose tanto compromettenti?
«Ma no, abbiamo espresso unicamente sereni giudizi politici. Tutti e tre. Per questo ritengo necessario porre la parola fine a questa sconcertante vicenda per concentrarci tutti, con ogni energia, sulle vere esigenze e sui tanti problemi della città di Napoli e della Campania. Occorre inoltre rivolgere ogni attenzione al rilancio del Partito democratico puntando decisamente sulla crescita della nostra capacità di proposta e alla individuazione di nuovi ed autorevoli gruppi dirigenti».
Come giudica la nuova giunta comunale?
«In queste settimane ho sostenuto la necessità di realizzare un rinnovamento sostanziale e profondo della compagine di governo cittadino nel segno della qualità e delle eccellenze. Ho anche ribadito più volte che andavano individuate grandi priorità programmatiche, a cominciare dalla definizione di un quadro preciso di opere pubbliche da realizzare in tempi certi e ravvicinati e dal miglioramento della vivibilità quotidiana. Con la formazione della giunta è stato attuato il rinnovamento ritenuto possibile dal sindaco nella sua responsabilità e nell'autonomia delle scelte e delle prerogative che le competono. Ora la parola deve passare ai fatti».
Può essere più diretto?
«Attendiamo che la giunta si attivi sulle questioni concrete con atti di buon governo e di buona amministrazione per ricostruire quel rapporto di fiducia con i cittadini che si è indubbiamente indebolito. Occorrono ulteriori e forti segnali di innovazione per aprire una fase di rilancio».
Intanto Gino Nicolais si è dimesso e il partito provinciale è stato commissariato.
«Sono dispiaciuto delle dimissioni di Gino che con capacità d'innovazione ha svolto un lavoro qualificato ed intenso per la costruzione del Pd nella provincia di Napoli. Commissario è un uomo autorevole e competente come Enrico Morando con cui lavoreremo in stretta e convinta sinergia. Dobbiamo procedere a grandi passi verso il partito nuovo e popolare, radicato sul territorio ed aperto ai mondi vitali delle comunità campane».
Il primo scoglio, che in questo momento assomiglia ad un iceberg, sono le elezioni provinciali.
«Un appuntamento decisivo per il ruolo ed il futuro del Pd. Sulla scia della giusta innovazione di Veltroni va definita un'alleanza chiara, nuova e diversa. Un'alleanza costruita sulla base di programmi precisi e vincolanti allo scopo non solo di vincere le elezioni ma anche di attuare con puntualità e senza incertezze i progetti concordati. Con le forze politiche con le quali stringeremo il nuovo patto di fiducia sceglieremo il candidato presidente attraverso le primarie. Le nostre liste dovranno essere rappresentative della realtà napoletana, coniugando presenza attiva sui territori, capacità di attrarre nuove risorse ed adeguata attenzione alla vasta area moderata e a quel mondo cattolico che sono pilastri della nostra società e che sono decisivi per la sfida elettorale che abbiamo innanzi ».
A proposito di elezioni: crede che la Iervolino possa candidarsi alle europee?
«Il sindaco ha manifestato la volontà di continuare la consiliatura sino alla sua scadenza naturale».
Quindi no. E pensa che lo possa fare Bassolino?
«Il presidente Bassolino è impegnato con la giunta regionale a realizzare una serie di provvedimenti prioritari e fondamentali in questa fase finale di legislatura. In primo luogo l'utilizzazione efficiente e puntuale dei fondi europei in grandi e visibili priorità evitando dispersione di risorse e frammentazioni d'intervento. Occorre proseguire sulla via di una sanità al servizio dei cittadini eliminando ogni spreco e inutili risorse a consulenze esterne. È indispensabile tagliare i tempi delle decisioni ed eliminare assurdi ingorghi burocratici. Pertanto non si pone la questione della candidatura alle europee».
Quali sono i nodi politici dei prossimi giorni?
«Stiamo preparando la conferenza programmatica di febbraio. Proiettandoci sul terreno della proposta possiamo sviluppare una competizione virtuosa al nostro interno e daremo la dimostrazione di un partito davvero diverso e vicino ai cittadini. Basta con le continue polemiche, i conflitti che si ripetono e i polveroni che si sollevano ad ogni pie' sospinto».
Simona Brandolini 08 gennaio 2009
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