giovedì 15 gennaio 2009

IL PD INCONTRA IL TERZO SETTORE

15 gennaio 2009 PRIMO PIANO - Articolo
PD incontra il terzo settore
Veltroni: "usciamo da sbornia da carta di credito" “Voi siete una parte fondamentale del paese che vorremmo”. Così si rivolge il segretario del Partito Democratico, Walter Veltroni ai rappresentati delle associazioni no profit, intervenuti in occasione dell’incontro “Associamo le idee”. Veltroni sottolinea come l’incontro con il cosiddetto “terzo settore” non possa e non debba essere “episodico”. “Per l’idea che ho del Partito Democratico – afferma - la relazione con il terzo settore è molto importante, rispettandone però l‘autonomia. È basilare l’irriducibilità a nessuno schieramento politico. È giusto che voi vi rivogliate a tutti gli interlocutori, anche perché la comunicazione, la più ampia , è l’unico modo per ottenere risultati”. Non solo parole dal leader democratico, che approfitta dell’occasione per proporre la sua idea di collaborazione e rivolgendosi ai presenti ribadisce: “Voi siete uno dei protagonisti della società italiana, sarebbe importante associare il terzo settore ai momenti di decisione della vita pubblica, perché le decisioni si prendono con chi opera nel settore. Il segretario PD immagina un momento di confronto vero, lontano dalle megariunioni di palazzo Chigi, “un tavolo per la concertazione più ristretto, attorno a cui possa sedere però chi ha una reale rappresentanza, e voi sicuramente rappresentate il Paese”. Un Paese che è cambiato e continua a cambiare, un Paese a cui Walter Veltroni guarda con inquietudine, evidenziando i tratti più preoccupanti: “la mancanza di fiducia nel futuro, l’angoscia dello stipendio con cui non si arriva a fine mese, la cassa integrazione, il precariato cui segue il licenziamento, i lavoratori cinquantenni che sentono il mondo crollargli sulle spalle”. E a tutto questo il governo risponde con la Social Card, che “una volta su tre non funziona, che umilia le persone che al supermercato vengono in molti casi additati, che non è una soluzione e non è degna di un paese civile”. Secondo il numero uno del PD, il cambiamento parte dalla gente, dal rifiuto di una mentalità ormai “troppo diffusa, e non solo a destra, quella per cui: conto solo 'io', 'noi' non esiste. Sembrano marziane le trasmissioni televisive che regalano milioni a chi non sa fare nulla, mentre fuori ci sono persone che non possono comprarsi un maglione, è un messaggio sbagliato”. Dalle parole del segretario emerge la volontà di invertire la rotta: “è giunto il momento di ritrovare la sobrietà e la solidarietà, uscendo da questa sbornia da carta di credito, la sbornia di un Paese che ha consumato senza poter pagare”.In questo processo, “il terzo settore è decisivo”. “La sussidiarietà – prosegue Veltroni – è un valore , è la società che si organizza e risponde ai propri bisogni. La libertà di scelta è una grande conquista del nostro tempo. È l’idea di uno stato moderno che rispetta e valorizza l’autonomia della società, uno stato che diventa “cabina di regia”. E all’indomani dell’introduzione della tassa sul permesso di soggiorno, Veltroni si esprime anche sui temi dell’immigrazione: “Il governo va sfidato. Pensano che la soluzione sia isolare gli immigrati e non capiscono che se la società isola e mette ai margini, crea ostilità”. Per noi il modo di affrontare questo problema è l’integrazione. Le società che integrano sono quelle che hanno sempre avuto meno problemi”. “Far pagare la tassa agli immigrati – continua il segretario – è un messaggio. Come dire che i bambini stranieri devono stare in classi separate. Poi però aumentano gli sbarchi. Basta con gli spot demagogici”.Il numero uno del loft conclude con una proposta: “Voglio che un gruppo di nostri parlamentari costituisca un interlocutore permanente per il terzo settore, con tanto di sede fissa. Non pretendo che non ci siano rapporti con gli altri schieramenti, ma è indispensabile che il Pd ci sia e faccia la sua parte”.E dai tanti rappresentanti intervenuti, denunce di disagio e proposte per cambiare. “Le barriere fisiche sono figlie delle barriere culturali, va abbattuto il muro fra persone con disabilità e normodotati ” dice ad esempio Giuseppe Trieste, presidente di FIABA (Fondo italiano abbattimento barriere architettoniche). Nino Sergi, presidente di Intersos, organizzazione umanitaria per l’emergenza, sottolinea la tendenza “evidente in un recente decreto di questo governo, di sostituire i militari alla società civile”. Fra le tante associazioni intervenute: Arci, Fish, cdo Fis, Vita, Legacoop sociali, Cnesc, Csvnet. l'Agenzia per le Onlus.

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